Le tensioni confessionali segnarono la Svizzera nel XVII secolo. Tuttavia, diversamente dalle Tre Leghe, i Cantoni confederati riuscirono a tenersi fuori dalla Guerra dei Trent’Anni (1618-48).
Il XVIII secolo fu un periodo pacifico sul fronte della politica estera, infatti anche le tensioni confessionali diminuirono gradualmente dopo la guerra di Villmergen del 1712.
Nel 1815 le potenze europee che avevano sconfitto Napoleone volevano ripristinare in parte gli equilibri prerivoluzionari. In Svizzera ciò avvenne con il Patto federale del 1815 che accordò ai Cantoni la quasi completa autonomia amministrativa
Nella prima metà del XX secolo, oltre a due Guerre mondiali, la Svizzera attraversò anche un periodo interbellico caratterizzato da una grave crisi economica e da grosse incertezze sul piano politico.
Nel dopoguerra si stabilì, a livello interno, un Governo di concordanza con il coinvolgimento dei socialdemocratici. Dal 1959 i quattro maggiori partiti si suddivisero stabilmente i sette seggi nel Consiglio federale secondo una chiave di ripartizione fissa («formula magica»).
Con la fine della guerra fredda e con i numerosi processi di globalizzazione le condizioni quadro economiche e di politica estera sono cambiate in modo veloce e duraturo