Per servizi pubblici più vicini alle cittadine e ai cittadini


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Durante riunioni di pianificazione organizzate nei villaggi la popolazione può esprimere il proprio parere sul modo migliore di utilizzare le sovvenzioni del Governo centrale alle amministrazioni locali. © DSC ©

La DSC assiste le autorità cambogiane in un ambizioso processo di decentramento avviato nel 2001. Obiettivo dichiarato: dotare le autorità locali e provinciali delle risorse e delle competenze necessarie affinché possano offrire servizi pubblici di qualità alla popolazione. L’idea è anche che le cittadine e i cittadini siano in grado di esprimere il proprio parere in merito.

Paese/Regione Tema Periodo Budget
Cambogia
Governance
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Decentralizzazione
Partecipazione democratica e società civile
Politica del settore pubblico
01.05.2015 - 31.12.2018
CHF  7’610’000

Mandare a scuola i figli, disporre di un’assistenza sanitaria di base di qualità o ottenere informazioni affidabili da un’amministrazione locale... Tutte cose scontate in Svizzera ma non in Cambogia, Paese dell’Asia del Sud-Est abitato da quasi 16 milioni di persone. Meno di un quinto dei Cambogiani vive in condizioni di povertà assoluta (nel 2000 la percentuale era ancora del 36%), eppure l’esistenza di metà della popolazione è molto precaria, in particolare a causa dell’assenza di servizi pubblici di qualità.

I motivi dei servizi pubblici insoddisfacenti sono tanti, non da ultimo l’incubo ancora vicino del genocidio perpetrato dai Khmer rossi (1975-1989) e la natura del regime politico attuale: dirigista e piuttosto centralizzato.

Un programma decennale

Le cose però stanno lentamente cambiando e la DSC preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto. Dal 2013 partecipa al finanziamento di un ampio programma di decentramento e di democratizzazione dei servizi forniti alla popolazione gestito dal Ministero dell’interno cambogiano. Pianificato su un arco di tempo di dieci anni (2010-2019), il programma fa leva sui risultati di una serie di elezioni comunali e regionali che hanno avuto luogo a partire dal 2002 in base ai nuovi testi legislativi adottati tra la fine degli anni 1990 e l’inizio degli anni 2000.

Nel corso del tempo diverse autorità amministrative sono state create a livello comunale, distrettuale e provinciale; oggi vi lavorano circa 10’000 persone. La sfida del «National Program for Sub-National Democratic Development» è dare ora a queste funzionarie e a questi funzionari maggiori possibilità di intervento e rendere le amministrazioni locali più ricettive possibile alle esigenze della popolazione. Ciò può avvenire tramite l’apertura, nei comuni o nei distretti, di sportelli amministrativi unici in grado di offrire vari servizi o mediante l’introduzione di uffici «di prossimità» per il disbrigo di eventuali reclami.

Con la riforma si cerca inoltre di affrontare varie questioni tecniche che vanno dalla gestione delle risorse umane al decentramento delle operazioni fiscali. Il decentramento può dirsi riuscito quando si giunge a un coordinamento massimo tra tutti i livelli dell’amministrazione e tra tutti i ministeri coinvolti nell’ambito dei servizi messi a disposizione della popolazione (salute, istruzione, finanze ecc.).

Partecipazione dei cittadini

Un altro degli obiettivi fondamentali della DSC è offrire alle cittadine e ai cittadini, con questo programma, uno spazio sempre più grande nella definizione delle priorità e delle esigenze. Il coinvolgimento nei processi decisionali diventa molto concreto in occasione delle riunioni consultive organizzate sul piano comunale o distrettuale. Nei villaggi le riunioni di pianificazione permettono agli abitanti di esprimere il proprio parere sul modo migliore di utilizzare le sovvenzioni statali.

Questa visione partecipativa – o democratica – della governance locale garantisce che i servizi dello Stato vadano a beneficio di tutte le fasce della popolazione, a cominciare da quelle più vulnerabili e dalle donne. Contribuisce inoltre a ristabilire, in modo lento ma sicuro, la fiducia delle persone nei confronti delle autorità che molti anni di guerra civile avevano praticamente distrutto.

Coalizione di donatori

Oltre alla Svizzera, una vasta rete di donatori sostiene il programma di decentramento e di democratizzazione avviato dalle autorità cambogiane. Dal settembre del 2015 la DSC co-presiede, insieme alla Banca asiatica per lo sviluppo, il gruppo tecnico dei donatori incaricato del monitoraggio della riforma in corso. Questa funzione le consente di mettere all’ordine del giorno questioni che considera prioritarie per le Cambogiane e i Cambogiani più poveri.