Secondo contributo svizzero: il Consiglio federale approva gli accordi di attuazione tra la Svizzera e otto Paesi dell’UE


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Comunicato stampa, 31.08.2022

Nel quadro del secondo contributo svizzero, il 31 agosto.2022 il Consiglio federale ha approvato gli accordi bilaterali di attuazione nell’ambito della coesione tra Svizzera e Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Malta, Polonia, Romania e Ungheria. Gli accordi costituiscono la base per i programmi di cooperazione con questi Paesi in vari settori in cui la Svizzera, con il suo sostegno, può apportare un valore aggiunto. Con l’approvazione degli accordi, il secondo contributo svizzero può ora essere attuato a livello operativo.

Due ragazzi scattano una foto da una lavagna.
La Svizzera si impegna a favore dell'istruzione e dell'innovazione in Europa con il secondo contributo svizzero a favore di alcuni Stati membri dell'UE. © DFAE

Come il contributo all’allargamento, anche il secondo contributo svizzero confluisce in programmi e progetti concreti nei Paesi partner, che devono essere cofinanziati da questi ultimi. I Paesi partner selezionano i programmi e i progetti nell’ambito dei settori tematici definiti dalla Svizzera e li allineano alle loro strategie nazionali.

I programmi e i progetti, da realizzare entro la fine del 2029, saranno finanziati mediante il credito quadro «coesione», che ammonta complessivamente a 1,102 miliardi di franchi ed è stato sbloccato dal Parlamento il 30 settembre 2021.

Le priorità tematiche del secondo contributo svizzero
Al fine di generare valore aggiunto, il contributo verrà impegnato in aree tematiche che presentano esigenze comprovate e in cui la Svizzera possiede esperienza e competenze specialistiche che può mettere a disposizione nell’ambito di partenariati.

La DSC sostiene programmi in materia di ricerca, salute, formazione professionale, integrazione, sicurezza, inclusione delle minoranze, impegno delle cittadine e dei cittadini e biodiversità. I programmi della SECO si concentrano sulla protezione dell’ambiente e del clima (acqua e gestione delle acque reflue, smaltimento dei rifiuti, efficienza energetica ed energie rinnovabili), sull’urbanistica, sul sostegno alle PMI e sul turismo.

Segnale positivo nei confronti dell’UE
La Svizzera, come gli Stati SEE/AELS, partecipa alla riduzione delle disuguaglianze economiche e sociali nell’Unione europea (UE) per garantire la stabilità dell’intero continente. Per la Svizzera, e per le sue relazioni bilaterali con gli Stati partner, è importante che il secondo contributo venga attuato in tempi rapidi. In tal modo il nostro Paese non solo sottolinea la propria determinazione a portare avanti l’attuazione, ma lancia anche un segnale importante per quanto riguarda l’obiettivo di stabilizzare e sviluppare ulteriormente la via bilaterale con l’UE nel reciproco interesse.

Il 4 giugno 2021 il Consiglio federale ha incaricato la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) di avviare i negoziati sui programmi di cooperazione con i Paesi partner. Dopo lo sblocco dei due crediti d’impegno da parte del Parlamento, nell’autunno del 2021 i colloqui si sono intensificati e sono stati gradualmente formalizzati. Sulla base dell’approvazione odierna, gli accordi bilaterali di attuazione saranno firmati con i rispettivi Stati partner in una fase successiva.

In totale, 13 Paesi beneficeranno del credito quadro «coesione». Cinque ulteriori accordi di attuazione sono in fase di negoziazione tra la Svizzera e i Paesi partner.


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