Successo dello sminamento umanitario svizzero in Mozambico


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Berna, Comunicato stampa, 27.06.2014

La Svizzera ha dato un contributo significativo allo sminamento della provincia di Maputo (Mozambico), dichiarata «libera da mine» il 21 marzo 2014. Questo successo permette agli abitanti delle zone sminate di ricominciare a coltivare i loro campi senza paura. Oltre a portare avanti i suoi interventi in loco, la Svizzera ha partecipato alla Conferenza di revisione della Convenzione di Ottawa sul divieto delle mine antiuomo (Maputo, 23-27 giugno 2014).

Da oltre 30 anni la Cooperazione svizzera è attiva in Mozambico nei settori dello sviluppo economico, della sanità e della decentralizzazione. In Mozambico lo sminamento ha permesso a migliaia di agricoltori di ricominciare a coltivare i loro campi e di riprendere la produzione alimentare. Il Paese africano è uno dei più colpiti dalle mine antiuomo restate sul terreno dopo la fine dei combattimenti per l’indipendenza e la guerra civile, tra il 1964 e il 1992.
 
Per coadiuvare il Governo nell’impegno in questo ambito, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ha investito quasi un milione di franchi per lo sminamento completo della provincia di Maputo, sostenendo il lavoro di due organizzazioni non governative. Gli sminatori dell’organizzazione APOPO hanno utilizzato ratti addestrati per individuare gli ordigni esplosivi che hanno poi neutralizzato impiegando attrezzature di sminamento robotizzate messe a disposizione dalla fondazione svizzera senza scopo di lucro Digger.
 
L’operazione svolta nella provincia di Moputo ha permesso di distruggere, tra il 2007 e il 2014, circa 1307 munizioni inesplose e più di 5500 mine. In questo modo, quasi 5 milioni di metri quadrati di terreno sono stati restituiti ai contadini. Maputo è ormai la sesta provincia dichiarata libera da mine. Quattro province del Paese devono invece ancora essere ripulite dalle mine antiuomo.

La riduzione dell’impatto sociale, economico e ambientale delle mine e dei residuati bellici esplosivi è al centro della strategia antimine della Confederazione 2012-2015. Nel 2013, 19,2 milioni di franchi sono stati destinati all’attuazione di questa strategia mediante l’azione congiunta del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e del Dipartimento della difesa (DDPS). La strategia si articola su due livelli: il sostegno all’elaborazione e diffusione di strumenti giuridici che mirano a vietare l’utilizzo di mine e munizioni a grappolo e lo sminamento umanitario volto a ridurre le sofferenze umane e ad aiutare le vittime.

Tra il 23 e il 27 giugno 2014, la Svizzera ha partecipato attivamente alla terza Conferenza di revisione della Convenzione di Ottawa sul divieto delle mine antiuomo, che si è tenuta a Maputo. Alla Conferenza è stata rappresentata dall’Ambasciatore Georges Martin, segretario di Stato supplente. Durante la Conferenza di Maputo, la Svizzera ha ribadito il suo impegno a favore di una mobilitazione globale per il divieto e lo sradicamento delle mine e a sostegno dei diritti delle vittime. La Svizzera è convinta che con uno sforzo comune sia possibile realizzare concretamente la visione di un mondo senza mine antiuomo.

Le azioni di sminamento della Svizzera continueranno nel 2014 nella provincia di Manica (Ovest), una delle ultime quattro province del Mozambico, il cui territorio è ancora infestato dalle mine. Il progetto porterà vantaggi diretti a circa 1 milione e mezzo di persone, contribuendo a migliorare la loro sicurezza, condizione indispensabile per uno sviluppo socio-economico duraturo.


Informazioni supplementari:

La DSC in Mozambico (en)
DSC: le mine, residui pericolosi dei conflitti che impediscono la ricostruzione
DFAE Disarmo e non proliferazione - le mine
Convenzione sul divieto dell’impiego, del deposito, della fabbricazione e del trasferimento delle mine antiuomo e sulla loro distruzione (en)
CICR
GICHD (en)
UNMAS (en)
International Campaign to ban Landmines (en)


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