Rapporto sulle attività della politica migratoria estera della Svizzera 2020

Comunicato stampa, 31.03.2021

Nel 2020 la politica migratoria estera della Svizzera è stata contrassegnata dalla crisi legata al Covid-19. La pandemia e le misure contro la diffusione del coronavirus hanno ostacolato sia la cooperazione bilaterale in materia di migrazione sia l'attuazione del programma svizzero di reinsediamento. I rinvii sono stati in parte bloccati o eseguiti soltanto limitatamente. Per contro è stato possibile portare avanti i dialoghi in materia di migrazione con diversi Paesi partner importanti. Le restrizioni alla libertà di viaggio hanno comportato una diminuzione delle domande d'asilo. In numerose regioni la vulnerabilità di migranti, rifugiati e sfollati è aumentata. In questo contesto la Svizzera si è adoperata per contenere la pandemia e le sue conseguenze in importanti Stati di origine, transito e di prima accoglienza. Ha inoltre potenziato il suo impegno in Grecia. Quanto esposto è illustrato nel rapporto annuale 2020 sulla politica migratoria estera, adottato dal Consiglio federale il 31 marzo 2021.

Il rapporto è incentrato sulla politica migratoria estera europea. Nonostante la diminuzione delle domande d'asilo e delle entrate irregolari a causa della pandemia, la politica europea in materia di migrazione e di asilo ha dovuto fronteggiare diverse sfide anche nel 2020. Tra di esse si annoverano la situazione alle frontiere esterne e la situazione umanitaria tuttora difficile nei centri d'accoglienza greci. Nell'anno in rassegna la Svizzera ha tenuto conto di questa problematica con misure di sostegno concrete. Ha prestato aiuto umanitario nei centri, sostenuto progetti di organizzazioni umanitarie e ha accolto richiedenti l'asilo minorenni non accompagnati. In questo contesto è rilevante anche il nuovo pacchetto migrazione e asilo presentato dalla Commissione europea. Il pacchetto riprende molti aspetti e priorità che la Svizzera sostiene già da tempo a livello europeo nel quadro della sua associazione a Schengen e Dublino tra cui il potenziamento della politica di rimpatrio e della solidarietà tra gli Stati Dublino.

Cooperazione internazionale in materia di migrazione al di fuori dell'Europa

Al di fuori dell'Europa la Svizzera ha attuato i partenariati migratori esistenti e rafforzato la cooperazione bilaterale in materia di migrazione. Nonostante le difficili condizioni dettate dal Covid-19 ha condotto dialoghi migratori con importanti Paesi partner quali l'Algeria, il Marocco, la Tunisia, l'Iran, il Kosovo e lo Sri Lanka e ha negoziato un accordo in materia di migrazione con il Gambia.

Nel 2020 l'impegno della Svizzera in contesti rilevanti in materia di fuga e migrazione era volto a migliorare non soltanto la cooperazione nell'ambito dei rimpatri, ma anche la protezione e l'integrazione dei profughi e dei migranti sul posto nei Paesi di prima accoglienza. In coordinamento con la comunità internazionale e organizzazioni internazionali la Svizzera ha affrontato le sfide poste dalla pandemia ad esempio contribuendo al piano di intervento dell'Organizzazione mondiale per le migrazioni (OIM). 

Sfide della politica migratoria estera 2021

Le molteplici conseguenze della pandemia hanno aumentato in generale volatilità della situazione migratoria e continueranno a rappresentare sfide per la politica migratoria estera svizzera. La Svizzera ha i mezzi necessari per affrontarle grazie ad una stretta cooperazione interdipartimentale. L'ottimizzazione del nesso strategico tra politica migratoria e cooperazione internazionale con il piano di cooperazione internazionale 2021-2024 rappresenta uno strumento importante per ridurre le cause della fuga e della migrazione.


Informazioni supplementari:

Rapporto del Consiglio federale


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