Molteplici attività della Svizzera nel settore della politica migratoria estera


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Berna, Comunicato stampa, 02.07.2014

Oggi il Consiglio federale ha adottato il rapporto sulle attività svolte dalla Svizzera nel 2013 nel settore della politica migratoria estera (rapporto d’attività 2013). Nell’anno del rapporto tali attività si sono concentrate principalmente sulla partecipazione attiva al dialogo delle Nazioni Unite su migrazione e sviluppo, la gestione dei partenariati migratori, l’attuazione dei programmi "Protection in the Region" e lo sviluppo della cooperazione europea nel settore della migrazione.

Nell'ambito della struttura interdipartimentale di cooperazione internazionale in materia di migrazione (struttura CIM), istituita dal Consiglio federale, gli attori competenti dell'Amministrazione federale coordinano le molteplici attività della Svizzera nel settore della politica migratoria estera allo scopo di assicurare una politica migratoria estera coerente. Oltre a offrire una panoramica delle attività svolte dalla Svizzera nel 2013 e a rendere conto dell'operato della struttura CIM, il rapporto presenta le priorità per il 2014.

Dialogo migratorio multilaterale e dossier bilaterali prioritari
In ambito multilaterale, il focus è stato posto sulla partecipazione della Svizzera al Dialogo di alto livello delle Nazioni Unite su migrazione e sviluppo, tenutosi a New York nell'ottobre 2013. Rappresentata dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga, la Svizzera vi ha presentato, nell'ambito di una tavola rotonda con la Nigeria, il modello svizzero del partenariato migratorio.

I cinque partenariati migratori con Serbia, Bosnia e Erzegovina, Kosovo, Nigeria e Tunisia sono stati al centro delle attività bilaterali della Svizzera nel 2013, con le connesse, vaste attività nei settori della migrazione regolare, della protezione di rifugiati e migranti vulnerabili, del rimpatrio e del binomio migrazione-sviluppo.

Un altro importante focus è stato posto sugli sforzi in vista di migliorare la cooperazione con gli Stati di provenienza per quanto riguarda il rimpatrio. La cooperazione internazionale consente di portare avanti in maniera coordinata gli interessi della politica migratoria svizzera e gli altri interessi della politica estera del nostro Paese. Tale coordinamento è perseguito in particolare nei cinque Stati nei quali si riscontrano le maggiori difficoltà per quanto riguarda il rimpatrio di persone prive di un diritto di soggiorno in Svizzera, ossia Marocco, Algeria, Mongolia, Etiopia e Iran. Grazie a una cooperazione che abbraccia diversi settori sul medio e lungo periodo è possibile favorire la necessaria comprensione della problematica e trovare soluzioni consensuali.

La Svizzera ha altresì partecipato alla messa in campo di misure di salvaguardia dei rifugiati nella regione di provenienza (Protection in the Region). Per citare un esempio, il progetto di riabilitazione di 21 scuole in atto in Giordania andrà a beneficio di 18 000 siriani e giordani tra i 9 e i 17 anni d'età.

Cooperazione con gli Stati membri dell'UE
Anche nel contesto della cooperazione europea il nostro Paese ha potenziato le proprie attività riguardanti la politica migratoria estera. Associata a Schengen e Dublino, la Svizzera è integrata nella cooperazione migratoria europea e supporta le autorità degli Stati UE che, per la loro situazione geografica o di politica interna, sono particolarmente sollecitati dalla migrazione alle frontiere esterne.


Informazioni supplementari:

I documenti relativi al presente comunicato stampa sono reperibili sul sito del DFGP


Indirizzo per domande:

Sibylle Siegwart, Ufficio federale della migrazione, tel. +41 58 465 85 02
Servizio d’informazione DFAE, T + 41 58 462 31 53


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