Ucraina: nuovi convogli svizzeri con aiuti umanitari raggiungono i bisognosi su entrambi i lati della linea di contatto


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Berna, Comunicato stampa, 24.06.2015

Nei giorni scorsi, la Svizzera è nuovamente riuscita a consegnare materiale medico e prodotti chimici per rendere potabile l’acqua a diversi ospedali e a varie centrali idriche dell’Ucraina e dell’Ucraina orientale. Un convoglio con 300 tonnellate di prodotti chimici per la depurazione dell’acqua, apparecchiature mediche e farmaci ha raggiunto oggi la regione del Donbass, nell’Est dell’Ucraina, per fornire acqua potabile depurata a circa 3,5 milioni di persone e materiale medico urgente a quattro ospedali nella regione di Donetsk. Il convoglio era accompagnato da un esperto di idrologia, un medico, uno specialista in logistica e un esperto di sicurezza del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA).

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Oggi, 15 camion carichi di beni di prima necessità, organizzati dall’Aiuto umanitario della Confederazione, hanno raggiunto la città di Donetsk, nell’Ucraina orientale. Dopo un viaggio di due giorni, da Dnipropetrovs'k attraverso regioni situate su entrambi i lati della linea di contatto, il convoglio umanitario ha trasportato circa 300 tonnellate di prodotti chimici alle centrali idriche di Donetsk. Le sostanze, in particolare solfato di alluminio e ipoclorito di calcio, servono per potabilizzare l’acqua e, dopo l’arrivo, sono state immesse immediatamente nelle centrali idriche di Donetsk, al fine di distribuire acqua potabile alla popolazione residente su entrambi i lati della linea di contatto. Nella zona interessata dal conflitto, l’acqua potabile non è più a norma in seguito alla mancanza di possibilità di disinfezione e contribuisce così alla propagazione di malattie, tra cui l’epatite A.

Con il convoglio arrivato oggi sono stati consegnati anche apparecchi di laboratorio e farmaci a un ospedale, una clinica oncologica, un centro traumatologico e una clinica specializzata in medicina d’urgenza e chirurgia plastica. A causa dei numerosi casi di malattie e ferite provocate dal conflitto e dell’elevato numero di rifugiati interni, le strutture ospedaliere ucraine sono sottoposte a una pressione tale da non riuscire più a fornire assistenza a tutte le persone bisognose. I salari arretrati e il mancato versamento delle pensioni impediscono inoltre ai pazienti di pagare le cure mediche.

Già martedì 23 giugno, nella zona controllata dal Governo, quattro apparecchi per la produzione di cloro in loco e circa 90 tonnellate di prodotti chimici erano stati consegnati alla centrale idrica della città di Krasnoarmejsk, che garantisce l’approvvigionamento di acqua potabile all’intera regione fino a Mariupol', sul Mar Nero. Un ospedale di Dnipropetrovs'k ha inoltre ricevuto cinque apparecchi per il lavaggio del sangue (emodialisi) destinati a pazienti con insufficienza renale cronica.

In maggio, la Svizzera aveva già inviato un carico di aiuti umanitari a Donetsk, attraverso la linea di contatto, fornendo prodotti chimici per la potabilizzazione dell’acqua. Quello arrivato oggi è quindi il secondo convoglio umanitario di simili dimensioni ad attraversare la linea di contatto tra la zona controllata dal Governo e l’area controllata dai separatisti dall’inizio del conflitto armato nella regione. Anche in questo caso, il Governo di Kiev ha collaborato con uno Stato terzo per realizzare una vasta azione umanitaria nella zona controllata dal Governo e in quella controllata dai separatisti.

La Svizzera conferma la propria presenza nella zona. A complemento dei programmi che la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) sostengono da tempo in Ucraina, l’Aiuto umanitario della Confederazione è attivo sin dallo scoppio della crisi, all’inizio del 2014, su ambo i lati della linea di contatto e si occupa in primo luogo di fornire sostegno, con risorse finanziarie e di personale, a organizzazioni multilaterali (ACNUR, PAM, CICR), che operano su entrambi i fronti in conflitto.

Nel 2015, l’Aiuto umanitario ha stanziato un budget supplementare di 3 milioni di franchi per quattro linee di azione bilaterali a favore della popolazione bisognosa. Oltre a supportare la potabilizzazione dell’acqua e a fornire un sostegno diretto agli ospedali, l’Aiuto umanitario della Svizzera consente anche di prestare un aiuto d’urgenza ai più bisognosi, ad esempio riparando abitazioni danneggiate attraverso l’organizzazione partner ceca «People in need». La Svizzera contribuisce anche alla fornitura di farmaci e di materiale medico nella zona controllata dai separatisti e alla consegna di apparecchiature mediche nella regione controllata dal Governo. Per migliorare il coordinamento e l’efficacia dell’aiuto umanitario sul posto, la Svizzera mette a disposizione dell’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs, UN-OCHA) esperti del Corpo svizzero di Aiuto umanitario (CSA) e versa un contributo finanziario di 500 000 franchi all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).


Informazioni supplementari:

Impegno della DSC nell’ambito della crisi in Ucraina (fr)
Ucraina: sviluppo e cooperazione
Impegno della Svizzera in Ucraina (strategia di cooperazione 2015 – 2018)


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