Il salvataggio del patrimonio culturale di Timbuctù al centro dell’attenzione

Articolo, 12.03.2015

Nella capitale maliana, Bamako, si è svolto un convegno internazionale per fare il punto sui lavori di recupero e conservazione del patrimonio culturale del Nord del Mali, minacciato e danneggiato dai gruppi islamisti. La Svizzera è in prima linea in questa operazione di salvataggio. La DSC finanzia con un contributo di più di un milione di franchi la preservazione di antichi manoscritti e il restauro di moschee, mausolei e biblioteche della città di Timbuctù.

Una donna maliana confeziona una scatola per la conservazione per antichi manoscritti.
Per preservare gli antichi manoscritti è necessario confezionare scatole in cui i documenti possano essere conservati al riparo dall’umidità. © UNESCO

Nel 2012, mentre la guerra imperversava nel Nord del Mali, una ONG locale si è resa conto in tempo del pericolo e ha organizzato il trasferimento di circa 270 000 manoscritti conservati in varie biblioteche di Timbuctù. Una volta giunti nella capitale, Bamako, e messi al riparo dagli assalti dei gruppi islamisti, i preziosi documenti andavano però protetti dall’umidità. Sensibile al valore inestimabile di questi manoscritti, la DSC ha deciso di finanziare le necessarie infrastrutture di conservazione, come l’installazione di deumidificatori e la confezione di scatole di conservazione.

A che punto è oggi l’operazione di salvataggio e di conservazione dei manoscritti? Come è possibile valorizzare e conservare la ricchezza del patrimonio arabo-islamico del Mali? Per rispondere a queste domande è stato organizzato un convegno internazionale, che si è svolto a Bamako dal 28 al 30 gennaio 2015 con la partecipazione dell’Ufficio di cooperazione svizzero in Mali. «L’incontro ha mostrato quanto è importante adottare una strategia a lungo termine per preservare il patrimonio culturale del Paese e raccogliere contributi finanziari supplementari su scala internazionale», spiega Marcel Stoessel, direttore supplente della DSC in Mali.

Uno dei finanziatori più importanti

Dal 2013 la Svizzera ha investito più di un milione di franchi ed è dunque uno dei finanziatori più importanti del Programma globale che mira a ricostruire e preservare il patrimonio culturale danneggiato durante il conflitto nel Nord del Mali, un’iniziativa gestita dall’UNESCO in stretta collaborazione con il locale ministero della cultura, dell’artigianato e del turismo. Il programma si occupa anche della ricostruzione e del restauro di diverse moschee, mausolei e biblioteche storiche di Timbuctù.

I cantieri aperti nell’autunno 2013 in questa città del Nord del Paese hanno già permesso la ricostruzione di tre moschee e di una biblioteca privata e saranno portati avanti almeno fino al 2016. I lavori di restauro sono effettuati da muratori e artigiani locali. Oltre a coinvolgere le comunità interessate nell’opera di conservazione del loro patrimonio, contribuiscono così a rilanciare l’economia della regione. Gli operai assunti per il ripristino dei monumenti devono avere una specifica formazione e conoscere le tecniche ancestrali di costruzione con la terra cruda.

L’istituto di studi e ricerche islamiche Ahmed Baba (Institut des hautes études et de recherches islamiques Ahmed Baba, IHERIAB) si augura di poter in futuro ricollocare tutti gli antichi manoscritti nel loro luogo d’origine, ovvero negli edifici restaurati di Timbuctù. Per realizzare questo progetto sarà tuttavia necessario tenere conto della situazione ancora incerta nella regione dal punto di vista della sicurezza. Nell’attesa, migliaia di manoscritti saranno inventariati, catalogati e, in parte, digitalizzati per essere messi a disposizione del mondo intero.