Comunicato stampa, 16.04.2020

La Svizzera si rallegra del fatto che, a tre mesi dall’ultimo importante rilascio di prigionieri tra Kiev e le zone non controllate dal Governo nell’Ucraina orientale, il 16 aprile 2020 (tbc) vi siano state nuove liberazioni. Il personale diplomatico svizzero, nel quadro dei servizi per l’OSCE, ha potuto contribuire in modo determinante ai preparativi per questo rilascio.

Il 16 aprile 2020 sono stati liberati circa 40 prigionieri dalle zone in mano al Governo ucraino e da quelle al di fuori del suo controllo. Questa operazione è stata possibile nonostante l’Ucraina avesse già dichiarato lo stato d’emergenza a causa della pandemia di coronavirus. Le parti coinvolte avevano infatti concordato in precedenza le precauzioni e le misure di protezione da adottare.

Il rilascio è stato preceduto da fitti negoziati nel quadro del gruppo di lavoro sulle questioni umanitarie del Gruppo di contatto trilaterale, di cui fanno parte rappresentanti dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), della Russia e dell’Ucraina. Da gennaio 2020 i negoziati sono stati condotti dall’ambasciatrice Heidi Grau, inviata speciale svizzera della presidenza dell’OSCE in Ucraina e del Gruppo di contatto trilaterale.

Il gruppo di lavoro sulle questioni umanitarie, diretto da un coordinatore svizzero, l’ambasciatore Toni Frisch, si incontra generalmente ogni due settimane a Minsk. L’ultima grande liberazione di prigionieri negoziata nel quadro dell’OSCE, in occasione della quale erano state rilasciate circa 250 persone, risale al 29 dicembre 2019. Dall’inizio di marzo 2020, a causa delle restrizioni di viaggio legate al coronavirus, i negoziati si tengono per videoconferenza. Il gruppo di lavoro si occupa di negoziare non solo la liberazione di persone imprigionate in relazione al conflitto, ma anche soluzioni per risolvere altre sfide di carattere umanitario. Tra le questioni più importanti figurano la ricerca e l’identificazione delle persone scomparse e il miglioramento dell’attraversamento della linea di contatto da parte dei civili.

Il conflitto armato nella regione orientale dell’Ucraina è in corso da sei anni e, secondo l’ONU, ha già causato oltre 13 000 vittime. La Svizzera si adopera affinché si raggiunga una soluzione pacifica per questa regione, si allentino le tensioni e si riprenda il dialogo, soprattutto nell’ambito dell’OSCE. Nel quadro del suo impegno per la politica di pace, la Svizzera ha designato l’ambasciatrice Heidi Grau inviata speciale della presidenza dell’OSCE in Ucraina e del Gruppo di contatto trilaterale dal gennaio 2020, e l’ambasciatore Toni Frisch coordinatore del gruppo di lavoro sulle questioni umanitarie dalla primavera 2015.


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