Comunicato stampa, 24.02.2025

Il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha dato il via lunedì a Ginevra alla sua 58a sessione, alla presenza della Svizzera, che fa il suo ritorno in questo Consiglio presiediuto per la prima volta da un diplomatico svizzero. Nel segmento di alto livello, aperto dal consigliere federale Ignazio Cassis e dal segretario generale dell’ONU António Guterres, il capo della diplomazia svizzera ha esortato gli Stati ad agire con unità e determinazione per il rispetto dei diritti umani, ottant'anni dopo la creazione delle Nazioni Unite.

Alla presenza di decine di ministre, ministri, dignitarie e dignitari provenienti da tutto il mondo, il consigliere federale Ignazio Cassis ha parlato di un «pianeta sofferente» segnato da un panorama geopolitico imprevedibile, in cui lo spazio democratico si riduce e le crisi umanitarie si moltiplicano. Nonostante il quadro internazionale preoccupante, «non è il momento delle divisioni, bensì di un’azione concertata per difendere i principi che garantiscono la pace e la stabilità», ha affermato, convinto che «qui a Ginevra abbiamo la responsabilità e i mezzi per agire».

Il rispetto dei diritti umani nell’interesse della Svizzera

La Svizzera difende un multilateralismo efficace, mirato e fondato sul principio di sussidiarietà. La Svizzera manifesta quindi preoccupazione per la decisione di alcuni Stati di ritirarsi dai lavori del Consiglio. «I diritti umani sono una questione che riguarda tutti. Ogni membro delle Nazioni Unite deve assumersi le proprie responsabilità in questo ambito», ha affermato Ignazio Cassis.

Un mondo stabile e basato sullo Stato di diritto è fondamentale per il benessere del nostro Paese, il cui modello economico si fonda sulle esportazioni e sul libero scambio. L’azione multilaterale della Svizzera si inserisce in tale contesto e porta avanti in modo coerente l’impegno assunto in questi ultimi due anni nel Consiglio di sicurezza dell’ONU. «Durante tutto il nostro mandato, abbiamo ribadito instancabilmente l’importanza del diritto internazionale umanitario e dei diritti fondamentali come pilastri della pace e della sicurezza», ha sottolineato il consigliere federale Ignazio Cassis, assicurando che lo stesso spirito accompagnerà la presidenza svizzera dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) nel 2026.

Presidente svizzero

Il Consiglio dei diritti umani è presieduto per la prima volta da uno Svizzero, l’ambasciatore Jürg Lauber. Anche se eletto ad personam, Jürg Lauber incarna l’impegno della Svizzera per i diritti umani e il dialogo multilaterale. Il consigliere federale Ignazio Cassis ha voluto ringraziare i Paesi membri dell’ONU per la fiducia accordata al nostro Paese, sottolineando al contempo la grande responsabilità che la presidenza del Consiglio comporta.

Priorità svizzere

La Svizzera torna a far parte del Consiglio dei diritti umani per il periodo 2025–2027. In questi tre anni l’accento sarà posto sulle tradizionali priorità della diplomazia dei diritti umani, quali la libertà di espressione, i diritti delle minoranze e dei gruppi vulnerabili, l’abolizione della pena di morte, la prevenzione e la lotta contro la tortura nonché i diritti delle donne.

Di fronte alle sfide legate al finanziamento degli organismi internazionali, la Svizzera si adopera inoltre per rendere più efficienti i metodi di lavoro, al fine di promuovere un multilateralismo forte ed efficace.


Indirizzo per domande:

Comunicazione DFAE
Palazzo federale ovest
CH-3003 Berna
Tel. Servizio stampa: +41 58 460 55 55
E-Mail: kommunikation@eda.admin.ch
Twitter: @EDA_DFAE


Editore

Dipartimento federale degli affari esteri

Ultima modifica 23.04.2025

Contatto

Comunicazione DFAE

Palazzo federale Ovest
3003 Berna

Telefono (solo per i media):
+41 58 460 55 55

Telefono (per tutte le altre richieste):
+41 58 462 31 53

Inizio pagina