07.12.2017

Vienna, 07.12.2017 – Allocuzione del Consigliere federale Ignazio Cassis alla 24a riunione del Consiglio dei ministri dell'OSCE - Fa stato la versione orale

Oratore: Capo del Dipartimento, Ignazio Cassis

Onorevole presidente,
care colleghe, cari colleghi,

a nome della Svizzera ringrazio l’Austria per averci accolti a Vienna. È un grande onore per me rivolgermi per la prima volta a questo Consiglio.

Un’OSCE forte ed efficace è da lungo tempo una priorità della politica estera della Svizzera. E lo resterà anche in futuro. L’OSCE rappresenta il miglior strumento per appianare le tensioni e ristabilire un clima di fiducia in Europa.

Il senso di insicurezza nell’area OSCE rimane profondo, ma profondo è anche l’impegno degli Stati partecipanti. Sotto la competente presidenza dell’Austria, l’OSCE è riuscita a nominare il Segretario Generale e i capi delle tre istituzioni dell’Organizzazione, creando le premesse per affrontare le numerose sfide che ci attendono. 

A livello politico-militare abbiamo fatto progressi nella discussione di questioni cruciali per la sicurezza europea. Il nostro nuovo «dialogo strutturato» ha il grande potenziale di affrontare parallelamente temi strategici e tecnici, dando nuovo slancio al controllo degli armamenti convenzionali. Siamo lieti di poter continuare questo dialogo nel 2018.

La Svizzera è un Paese aperto che trae beneficio dal commercio globale. Sappiamo, per esperienza, che i contatti economici, gli scambi commerciali e la cooperazione nel campo dei trasporti sono di grande supporto alla promozione della fiducia e della sicurezza. Rafforzare l’OSCE nell’ambito della connettività economica resterà quindi una nostra priorità.
 
Per quanto concerne la dimensione umana dell’OSCE, tutti gli Stati partecipanti hanno sempre concordato sul fatto che il rispetto dei diritti umani e le società democratiche sono una componente essenziale della sicurezza europea. Questa visione non dobbiamo mai perderla di vista. È anche per questo motivo che la Svizzera stima il lavoro delle tre istituzioni autonome.

Una tappa fondamentale nel ripristino della sicurezza in Europa è la risoluzione del conflitto nell’Ucraina orientale. La mancanza di progressi nell’attuazione degli accordi di Minsk è deplorevole. Esortiamo quindi le parti a far tacere le armi e ad aprire uno spiraglio per la pace. La Svizzera continuerà a sostenere l’OSCE in Ucraina e confida nel lavoro del Gruppo di contatto trilaterale, della Missione speciale di monitoraggio e della Missione di monitoraggio delle frontiere. Per quanto concerne la proposta di un’operazione di mantenimento della pace, apprezziamo tutti gli sforzi tesi a promuovere la pace e a proteggere la popolazione civile nella zona di conflitto. Se questa operazione dovesse essere avviata, riteniamo opportuno che l’OSCE vi venga coinvolta fin dalle prime fasi.

Nel frattempo dobbiamo continuare a garantire la nostra assistenza al popolo ucraino. La Svizzera potenzierà il proprio aiuto umanitario in Ucraina orientale sostenendo le popolazioni in entrambi i fronti della linea di contatto.

Sosteniamo anche gli sforzi dell’OSCE per giungere a una soluzione pacifica dei conflitti in Georgia e Nagorno Karabakh. Siamo lieti che siano stati fatti progressi durante i recenti dialoghi, svoltisi a Vienna, sugli insediamenti in Transnistria.

Detto questo, siamo convinti che ci si debba focalizzare di più sulla diplomazia preventiva, anziché concentrarsi unicamente sulle crisi, offrendo al Segretariato dell’OSCE un più agevole accesso ai finanziamenti, dotandolo delle competenze necessarie a effettuare missioni d’inchiesta e incrementando le sue capacità nel fornire supporto nei processi di mediazione.

Alla luce delle continue sfide rappresentate dai vasti flussi migratori attraverso e al di là delle frontiere dell’area OSCE, la Svizzera ritiene che l’OSCE sia ben posizionata per affrontare questa problematica sotto la nuova presidenza italiana.

Desidero infine esprimere la nostra gratitudine al Ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz, al Segretario Generale Thomas Greminger e a tutto il personale dell’OSCE, e trasmettere i migliori auguri da parte della Svizzera all’Italia per la sua prossima Presidenza.


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