Comunicato stampa, 16.12.2020

In linea con la sua politica in materia di restituzione di valori patrimoniali di provenienza illecita, la Svizzera restituisce al Perù beni confiscati per un valore di circa 16,3 milioni di dollari. I fondi saranno destinati a progetti peruviani che puntano a rafforzare lo Stato di diritto e a combattere la corruzione. Per il consigliere federale Cassis, l’accordo dimostra che la Svizzera agisce in modo coerente e non tollera la presenza nella sua piazza finanziaria di valori patrimoniali acquisiti illegalmente da persone politicamente esposte.

La Svizzera ha firmato un accordo trilaterale con il Perù e il Lussemburgo sulla restituzione di valori patrimoniali di provenienza illecita. Gli averi in questione sono frutto di atti di corruzione commessi in Perù. La collaborazione con le autorità peruviane ha permesso di confiscare circa 16,3 milioni di dollari depositati in Svizzera e circa 9,7 milioni di euro trasferiti in Lussemburgo. I tre Stati hanno unito le forze per trovare una soluzione conforme agli standard internazionali. I valori da restituire (complessivamente circa 26 milioni di dollari USA) confluiranno in progetti volti a rafforzare i tribunali peruviani e le autorità giudiziarie e di perseguimento penale. In particolare verrà fornito sostegno per la digitalizzazione, la standardizzazione e l’armonizzazione delle procedure, la formazione e il perfezionamento del personale e l’accelerazione dell’attuazione del nuovo codice di procedura penale peruviano.

La soluzione scelta per la restituzione è in linea con gli obiettivi della strategia della Svizzera inerente il blocco, la confisca e la restituzione di averi dei potentati (Asset Recovery). «L’accordo trilaterale è un buon esempio del fatto che la Svizzera non tollera la presenza di valori patrimoniali di provenienza illecita di persone politicamente esposte nella sua piazza finanziaria», ha dichiarato il consigliere federale Cassis al momento della firma. «Grazie alla buona collaborazione con le autorità peruviane e lussemburghesi, abbiamo trovato una soluzione che va a beneficio della popolazione del Perù».

La restituzione di questi valori e, da parte del Perù, l’attuazione dei progetti, consolideranno lo Stato di diritto contribuendo alla lotta contro la corruzione e l’impunità. In questo modo gli averi restituiti permetteranno di migliorare le condizioni di vita della popolazione. L’utilizzo dei fondi è soggetto ai principi della trasparenza e dell’obbligo di rendiconto. Le somme restituite daranno inoltre un contributo concreto al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile.

Tra il 2002 e il 2006 la cooperazione tra le autorità peruviane e svizzere ha già portato alla confisca di valori patrimoniali di provenienza illecita e alla restituzione al Perù di circa 93 milioni di dollari.


Informazioni supplementari:

Articolo DFAE
Restituzione di averi di provenienza illecita


Accordo trilaterale (firmato - fr, en, es)(pdf, 6MB)
Comunicado de prensa (es)(pdf, 296kb)


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Ultima modifica 19.07.2023

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