Il capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ha ricordato l’importanza della libera circolazione delle persone per il futuro della Svizzera, aggiungendo che le conseguenze problematiche verranno affrontate con decisione. Schneider-Ammann ha poi dichiarato che il Consiglio federale e il Parlamento hanno potenziato le misure collaterali riguardanti il mercato del lavoro e che la politica dell’alloggio della Confederazione provvede a mantenere alto il tenore degli investimenti privati e quindi dell’attività edilizia; questa politica punta allo stesso tempo a incrementare la costruzione di alloggi di utilità pubblica e a favorire il dialogo con i Cantoni e le città per arginare il problema della carenza di alloggi di alcune regioni urbane e periurbane. Il consigliere federale ha inoltre precisato che la maggior parte della popolazione svizzera usufruisce di ottime condizioni abitative e che l’offerta di alloggi deve continuare a essere garantita in primo luogo dal mercato.
Anche Philippe Thalmann, presidente della Commissione federale dell’abitazione, si è soffermato sulla relazione tra mercato del lavoro e delle abitazioni, facendo riferimento al rapporto tra evoluzione dei salari reali e delle pigioni a partire dal 2007. Si è in seguito espresso a favore di misure in materia di politica dell’alloggio che diano respiro al mercato nelle regioni interessate, che contengano l’aumento degli affitti e di conseguenza dei salari e migliorino così la posizione della Svizzera nel contesto internazionale.
Anche altri relatori hanno menzionato i fattori che concorrono al diverso andamento del mercato dell'alloggio a seconda delle regioni e dei segmenti. Dal monitoraggio annuale «Libera circolazione delle persone e mercato dell’alloggio» emerge, tra le altre cose, in quale misura le economie domestiche svizzere siano passate negli ultimi anni da una logica di affitto a una di proprietà, liberando così alloggi da affittare per i cittadini svizzeri o gli immigrati. Non vi è però sempre una relazione diretta tra immigrazione ed evoluzione dei prezzi. Ad esempio nel 2012 si è registrato il più grande aumento di famiglie straniere in affitto nella Svizzera nord-occidentale e orientale, che non ha però inciso eccessivamente sul prezzo degli affitti.
La zurighese Corinna Heye, esperta del mercato dell’alloggio, ha osservato nella sua analisi sulla domanda di alloggi secondo la nazionalità che il cambiamento dell’immigrazione è particolarmente visibile soprattutto nei centri urbani, dove famiglie svizzere e straniere con i migliori requisiti si contendono gli alloggi più ambiti, situazione che potrebbe destare il risentimento degli autoctoni verso i concorrenti stranieri.
L’intervento del basileese Markus Gmünder, economista ed esperto di geografia economica, era invece dedicato ai motori «locali» della domanda di alloggi. Secondo Gmünder la crescente richiesta di superfici abitabili è dovuta in primo luogo a una situazione di benessere sempre più diffusa. Anche l’invecchiamento demografico e il cambiamento delle dimensioni dei nuclei familiari hanno un peso in tal senso. Stéphanie Vincent-Geslin del PF di Losanna e Alain Thierstein dell’Università della tecnica di Monaco hanno spiegato, sulla base di ricerche condotte in Svizzera, Francia, Belgio e nell’agglomerato di Monaco, come le esigenze abitative e i mezzi finanziari disponibili influiscano sulla ricerca di alloggio e sulla disponibilità agli spostamenti e quali siano i fattori che influenzano il flusso di pendolari e la mobilità abitativa all’interno del territorio nazionale.
L’evento sul tema «L’aumento degli affitti è una conseguenza della libera circolazione delle persone?» si è tenuto il 5 novembre nel quadro delle Giornate dell’abitazione di Grenchen, che proseguiranno fino all’11 novembre. Per informazioni sugli altri appuntamenti delle Giornate dell’abitazione e per la documentazione consultare: www.grenchnerwohntage.ch
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Lukas Walter, Ufficio federale delle abitazioni UFAB, Questioni fondamentali e informazioni, tel. 032 654 91 93Pubblicato da
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