Possibile ripristino temporaneo dell’obbligo del visto

Comunicato stampa, 19.02.2014

Berna, Il Consiglio federale ha approvato il recepimento di uno sviluppo dell’acquis di Schengen che prevede l’introduzione di un meccanismo sospensivo in materia di visti. La nuova disposizione consente di sospendere temporaneamente l’esenzione dall’obbligo del visto nei riguardi di un Paese terzo se uno Stato Schengen è fortemente colpito dalle ripercussioni negative della liberalizzazione dei visti,in particolare l’entrata di un elevato numero di migranti in situazione irregolare o di richiedenti l’asilo le cui domande sono infondate.

Ciascuno Stato Schengen può invocare dinanzi alla Commissione europea questo meccanismo di ripristino temporaneo dell'obbligo del visto nei riguardi di cittadini di Stati terzi. La decisione spetta alla Commissione, che si fonda sul numero di Stati interessati e sull'impatto sulla situazione migratoria globale dello spazio Schengen. In casi giustificati, la Commissione può proporre, come ultima ratio, il ripristino definitivo dell'obbligo del visto nei riguardi di uno Stato terzo.

In virtù dell'associazione all'accordo di Schengen, la Svizzera applica la stessa politica degli Stati europei per quanto riguarda il rilascio dei visti. La Svizzera è favorevole al sistema d'esenzione, ma ritiene necessarie misure per lottare contro eventuali abusi. Nell'ambito delle sue possibilità di partecipazione previste dall'associazione a Schengen ha pertanto contribuito attivamente ad elaborare questo sviluppo, da lei sostenuto. Il nuovo meccanismo andrebbe tuttavia applicato con parsimonia e soltanto quale ultima ratio.

Reciprocità
La riforma della politica comune in materia di visti include anche un potenziamento del meccanismo di reciprocità, in virtù del quale un Paese terzo esentato dall'obbligo del visto deve accordare il medesimo trattamento ai cittadini dello spazio Schengen. Anche in questo caso si offre quindi la possibilità di un ripristino temporaneo dell'obbligo del visto nei riguardi dello Stato terzo in questione.

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Kohlprath Céline, portavoce UFM, tel. +41 31 325 00 59

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