Nuove disposizioni costituzionali sull’immigrazione: la consigliera federale Sommaruga informa l’UE

Comunicato stampa, 03.03.2014

Berna, Lunedì a Bruxelles la consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), ha informato il Consiglio dei ministri di giustizia e degli interni dell’Unione Europea (UE) in merito alle nuove disposizioni costituzionali sull’immigrazione. Ha illustrato che il popolo svizzero ha deciso un cambio di sistema optando per i contingenti. La Svizzera ha tre anni di tempo per attuare le nuove disposizioni e cercare soluzioni con l’UE. Fino ad allora il nostro Paese continuerà ad applicare l’accordo sulla libera circolazione delle persone.

 

La consigliera federale Sommaruga ha partecipato al comitato misto Schengen nell'ambito della riunione del Consiglio dei ministri di giustizia e degli interni dell'UE (Consiglio GAI) e ha approfittato dell'occasione per una serie di colloqui bilaterali, in particolare con i suoi omologhi di Croazia, Italia, Francia e Grecia, che attualmente presiede il Consiglio dell'UE. La Consigliera federale ha chiarito che con il nuovo sistema i lavoratori europei potranno ancora venire in Svizzera ma il flusso di stranieri sarà regolato da contingenti. La signora Sommaruga ha inoltre ribadito che le nuove disposizioni costituzionali non consentono alla Svizzera di firmare il protocollo sull'estensione della libera circolazione alla Croazia nella sua forma attuale. Il Consiglio federale cercherà con l'UE e la Croazia soluzioni per trattare il più possibile tale Paese alla stregua degli altri Paesi UE.

Entro fine giugno il Consiglio federale elaborerà un piano di attuazione delle nuove disposizioni costituzionali ed entro dicembre presenterà un avamprogetto da sottoporre a consultazione. Nel contempo l'Esecutivo sta già conducendo una serie di colloqui esplorativi con l'UE in vista dei negoziati sulle diverse questioni aperte. La Consigliera federale ha ribadito che i rapporti con l'UE e i suoi Stati membri sono fondamentali per la Svizzera, pertanto i punti in sospeso saranno trattati in stretta collaborazione alla ricerca di soluzioni condivise.

Altri temi trattati dal comitato misto
Lunedì il comitato misto ha discusso anche dei flussi migratori nel Mediterraneo. In reazione alla tragedia dell'immigrazione dell'ottobre 2013 al largo di Lampedusa, la Commissione europea aveva istituito una task force incaricata di attuare una serie di misure per migliorare la situazione dei rifugiati nell'area del Mediterraneo. I membri del Consiglio Gai hanno espresso preoccupazione anche per lo stallo della crisi umanitaria e politica della Siria e hanno discusso le ripercussioni nella regione.

I ministri hanno inoltre esaminato le possibilità di potenziare la cooperazione con i Paesi di origine in caso di rientro e di promuovere il ritorno volontario. Hanno quindi sostenuto all'unanimità che è necessario adottare una linea comune. Al riguardo la consigliera Sommaruga ha rammentato la prassi svizzera, che consiste nel verificare sistematicamente l'opportunità e la possibilità di vincolare la cooperazione in caso di ritorno con altri dossier di politica estera nell'interesse di un'azione coerente ed efficace.

Revisione del diritto in materia di protezione dei dati
I ministri UE riunitisi a Bruxelles hanno anche discusso in merito all'attuazione del quadro finanziario pluriennale 2014-2020 per il settore affari interni e alla revisione del diritto in materia di protezione dei dati nell'UE. Per quanto riguarda la protezione dei dati, hanno esaminato la proposta di direttiva concernente la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali da parte delle autorità competenti nel procedimento penale .

La consigliera federale Sommaruga ha preso parte al Consiglio GAI di Bruxelles insieme al consigliere di Stato Beat Villiger, vicepresidente della Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP).

Indirizzo cui rivolgere domande:

Raphaël Saborit, Missione della Svizzera presso l’UE a Bruxelles, T +32 475 47 72 06

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