Fondo Sicurezza interna per la protezione delle frontiere: il Consiglio federale conferisce un mandato negoziale

Berna, Comunicato stampa, 19.09.2014

Un nuovo regolamento UE disciplina il finanziamento del Fondo Sicurezza interna nell’ambito della protezione delle frontiere nello spazio Schengen. Il Fondo costituisce uno sviluppo dell’accordo di Schengen e contribuisce a migliorare l’efficacia dei controlli e quindi la protezione delle frontiere esterne UE. Dopo che il Consiglio federale ha deciso già a giugno di recepire sostanzialmente il nuovo regolamento UE, si intende ora definire l’ammontare dei contributi svizzeri nonché i meccanismi di finanziamento e controllo. Venerdì il Consiglio federale ha conferito un corrispondente mandato negoziale.

Il Fondo Sicurezza interna nell’ambito della protezione delle frontiere (ISF-Frontiere) è un fondo di solidarietà che sostiene gli Stati Schengen che, avendo frontiere terrestri e marittime molto estese o essendo sede di aeroporti internazionali importanti, sono costretti ad assumersi durevolmente costi elevati per la protezione delle frontiere esterne dello spazio Schengen. Il Consiglio federale ha deciso già il 6 giugno 2014 di recepire sostanzialmente il nuovo regolamento UE quale sviluppo dell’acquis di Schengen.

Controlli più efficaci e diminuzione dell’immigrazione illegale
L’ISF-Frontiere contribuisce a rendere più efficaci i controlli e quindi a migliorare la protezione delle frontiere esterne dell’UE. Agevola l’entrata delle persone autorizzate e riduce l’immigrazione illegale. Per definire i propri diritti e obblighi di partecipazione, gli Stati associati a Schengen (Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) concluderanno un accordo aggiuntivo con l’UE. L’ISF-Frontiere è lo strumento che sostituisce il Fondo per le frontiere esterne, al quale la Svizzera ha partecipato dal 2009 e che è scaduto alla fine del 2013.

Per il periodo 2014-2020 l’importo totale destinato all’ISF-Frontiere è di 2,76 miliardi di euro (senza i contributi degli Stati associati). Al momento non è possibile determinare l’importo esatto del contributo svizzero. Esso dipende dalle modalità dell’accordo aggiuntivo, che devono ancora essere negoziate. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia stima che la Svizzera dovrà versare un contributo annuo di circa 20 milioni di franchi e ha stanziato tale importo nel piano finanziario 2016–2018.

Le Commissioni della politica estera del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati sono state consultate in merito al mandato negoziale per l’accordo aggiuntivo e l’hanno approvato. Le trattative con l’UE saranno intavolate non appena l’UE e gli altri Stati associati disporranno anch’essi di un mandato negoziale.

Approvazione da parte dell’Assemblea federale
L’accordo aggiuntivo e lo scambio di note per il recepimento del nuovo regolamento sono sottoposti, per approvazione, alle Camere federali. Non sono necessarie modifiche di legge.


Indirizzo per domande:

Céline Kohlprath, Ufficio federale della migrazione, T +41 58 465 00 59
Servizio d’informazione DFAE, T +41 58 462 31 53


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