Le catene globali del valore e le loro conseguenze per la Svizzera

Berna, Comunicato stampa, 14.01.2015

Il 14 gennaio 2015 il Consiglio federale ha approvato il rapporto sulla politica economica esterna 2014. Il capitolo introduttivo approfondisce le «catene globali del valore» e le loro ripercussioni sulla Svizzera. Nell’anno in rassegna l’OMC ha approvato l’Accordo sull’agevolazione degli scambi e sono entrati in vigore nuovi accordi di libero scambio, in particolare quello con la Cina. La Svizzera ha proseguito il suo impegno a favore dello sviluppo economico sostenibile e del rafforzamento della capacità amministrativa degli attori statali nei Paesi in via di sviluppo.

Il primo capitolo spiega che le catene globali del valore esercitano un effetto determinante su competitività economica, flussi commerciali e investimenti dei Paesi industrializzati. In una prospettiva di efficienza economica nazionale, l'obiettivo di una piazza economica è di concentrarsi sul segmento di catena che offre vantaggi comparativi, mentre le altre fasi a monte o a valle della lavorazione si svolgono in altri Paesi. Di conseguenza, i prodotti intermedi e i componenti che servono a fabbricare un prodotto finito provengono da un numero crescente di aree doganali, fenomeno che comporta una serie altrettanto frequente di passaggi transfrontalieri. Per la Svizzera, fortemente integrata nel commercio mondiale, ciò comporta la crescente necessità di adoperarsi nel quadro della politica economica esterna per eliminare sistematicamente gli ostacoli al commercio. A livello nazionale occorre dunque prestare particolare attenzione alla flessibilità del mercato del lavoro, alla promozione dell'innovazione, alla formazione, allo sgravio amministrativo e all'apertura del mercato dei servizi.

OMC, accordi bilaterali con l'UE e accordi di libero scambio
Nell'ambito dell'OMC è stato approvato l'Accordo sull'agevolazione degli scambi, facente parte dell'agenda di Doha. Ciò spiana la strada verso l'attuazione delle altre decisioni della conferenza ministeriale di Bali, di fine 2013, inerenti ad alcuni temi in materia di agricoltura e sviluppo. Per gli altri temi di Doha, che contengono dossier controversi come l'accesso al mercato nei settori dei beni industriali, dei servizi e dell'agricoltura, verrà elaborato un programma di lavoro. A livello plurilaterale proseguiranno i negoziati per un accordo sulle prestazioni di servizi, sui prodotti IT e sui beni ecologici, ai quali partecipa anche la Svizzera.

Nell'anno in esame è entrato in vigore l'Accordo tra la Svizzera e l'UE sulla collaborazione delle autorità garanti della concorrenza. In ambito fiscale il Consiglio federale ha approvato un mandato negoziale sull'introduzione dello scambio automatico di informazioni con l'UE e firmato con gli Stati membri dell'UE una dichiarazione comune sull'imposizione delle imprese. In maggio, al fine di garantire e sviluppare ulteriormente la via bilaterale, il Consiglio federale ha avviato le trattative per concludere un accordo istituzionale che hanno permesso di proseguire i negoziati anche in altri settori, in particolare quello dell'elettricità, il sistema europeo per lo scambio delle quote di emissione, la sicurezza alimentare e la sanità pubblica. Secondo l'UE, tuttavia, alla luce del nuovo articolo 121a della Costituzione federale sull'immigrazione, la firma di nuovi accordi presuppone una soluzione per l'Accordo sulla libera circolazione delle persone. In ottobre il Consiglio federale ha approvato la bozza di un mandato negoziale in tal senso.

Nell'anno in rassegna sono entrati in vigore l'Accordo di libero scambio bilaterale con la Cina e, nell'ambito dell'AELS, gli accordi conclusi con gli Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo, Costa Rica e Panama. Sono stati portati a termine i negoziati AELS per un accordo di libero scambio con il Guatemala e sono proseguiti quelli con l'Indonesia e il Vietnam, mentre sono state avviate le trattative con la Malesia. Anche l'aggiornamento e l'approfondimento degli ALS esistenti stanno assumendo una crescente importanza. Al riguardo sono stati avviati i negoziati con la Turchia. La Svizzera, inoltre, ha concluso con la Georgia un accordo bilaterale concernente la protezione degli investimenti. I nuovi accordi di libero scambio e di protezione degli investimenti della Svizzera contengono disposizioni che ne assicurano la coerenza con gli obiettivi di sostenibilità. Il Consiglio federale persegue gli obiettivi di sostenibilità in tutte le relazioni della Svizzera con i Paesi partner, ad esempio attraverso forum di dialogo e progetti di collaborazione.

Cooperazione economica allo sviluppo
Il bilancio intermedio dell'attuazione dei provvedimenti di politica economica e commerciale nel quadro del messaggio del Consiglio federale concernente la cooperazione internazionale 2013-2016 è positivo. Tra i progetti tematici nei Paesi in via di sviluppo, a livello bilaterale e multilaterale spiccano la mobilitazione e la gestione responsabile dei mezzi finanziari propri di quei Paesi, la collaborazione degli attori statali dello sviluppo con il settore privato e il rafforzamento delle capacità di gestione delle imprese pubbliche di servizi. In vista della formulazione di obiettivi globali per uno sviluppo sostenibile (agenda «post-2015»), la Svizzera ha definito il proprio mandato negoziale, partecipando al dibattito internazionale. Inoltre, ha versato un contributo al Fondo verde per il clima, di recente istituzione.

Misure di embargo
Le misure di embargo si sono incentrate sugli sviluppi in Ucraina e sui provvedimenti adottati dalla Svizzera per evitare l'aggiramento delle rispettive sanzioni internazionali. Alcune sanzioni contro l'Iran sono state sospese a seguito dei negoziati internazionali sul programma nucleare iraniano.

Il capitolo introduttivo e il compendio del rapporto sono pubblicati su Internet anche in inglese.


Indirizzo per domande:

Christian Etter, ambasciatore e delegato del Consiglio federale agli accordi commerciali,
Direzione dell’Economia esterna, SECO, tel. 058 464 08 62

Hervé Lohr, capo del settore Diritto economico internazionale,
Direzione dell’Economia esterna, SECO, tel. 058 464 08 40


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