La presidente della Confederazione a Bruxelles per una seduta del Consiglio Giustizia e affari interni dedicata a terrorismo e migrazione

Berna, Comunicato stampa, 12.03.2015

Oggi la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga ha partecipato alla riunione del Comitato misto Schengen, tenutasi a Bruxelles nell’ambito del Consiglio Giustizia e affari interni (Consiglio GAI) dell’Unione europea. Tra i temi affrontati nel corso della riunione figurano in particolare la lotta al terrorismo e i flussi migratori.

Il Comitato misto Schengen, nel quale siedono i ministri della giustizia e dell'interno degli Stati membri dell'UE e degli Stati associati a Schengen, ha fatto il punto della situazione riguardo a vari dossier inerenti ai flussi migratori nello spazio Schengen.

I ministri hanno dibattuto le tendenze e vagliato le iniziative che permetteranno di gestire meglio le pressioni migratorie. Il capo del DFGP ha rilevato a questo proposito che le attività di Frontex (cui la Svizzera partecipa) potrebbero essere intensificate grazie all'invio di personale e di materiale. Occorrerebbe inoltre rinsaldare la collaborazione con gli Stati terzi attraversati dalle rotte migratorie, come il Libano o la Turchia, e aiutarli a gestire i flussi di migranti, rafforzando inoltre la protezione delle frontiere esterne in corrispondenza delle rotte più battute. La presidente della Confederazione ha infine sottolineato l'importanza dell'adozione di misure concrete a sostegno delle persone in situazione di bisogno, come l'iniziativa austriaca denominata «Save Lives». Richiamandosi alla decisione del Consiglio federale di accogliere in linea di principio 3000 rifugiati siriani, ha esortato gli altri Stati Schengen a dare il loro contributo affinché l'iniziativa abbia successo.

La delegazione greca ha riferito circa l'andamento del piano d'azione greco in materia di asilo e immigrazione. I ministri hanno preso atto degli sforzi profusi dalla Grecia in tale settore, ribadendo tuttavia che il Paese ellenico è tenuto ad onorare gli impegni assunti nell'ambito di Dublino.

Misure di lotta al terrorismo

La Svizzera ha partecipato anche ai colloqui sulla lotta al terrorismo, che si sono focalizzati sull'attuazione delle misure adottate nel corso del Consiglio GAI informale tenutosi a Riga nel gennaio del 2015. I ministri hanno sottolineato a questo proposito che occorrerà sfruttare a dovere gli strumenti già disponibili e ribadito l'intenzione di effettuare controlli su persone e documenti alle frontiere esterne di Schengen basandosi su indicatori di rischio comuni e uniformi. La presidente della Confederazione ha dal canto suo informato i ministri riguardo alle misure adottate dalla Svizzera e ai lavori della task force TETRA (Terrorist Travellers), menzionando ad esempio il coinvolgimento dei provider nella lotta alla propaganda e alla radicalizzazione su Internet.

Come gli altri Stati espressisi a questo riguardo, anche la Svizzera ha sottolineato l'importanza del coordinamento assicurato da Europol in questo settore. Il nostro Paese auspica inoltre uno scambio di informazioni più intenso con Interpol, Europol ed Eurojust, fermo restando che si avvale anche di modalità di collaborazione informali, ha affermato la presidente della Confederazione, che ha infine rilevato l'importanza di un approccio quanto possibile ad ampio raggio e del varo di misure efficaci.


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