Dall’inizio dell’anno le relazioni tra la Svizzera e l’UE sono entrate in una nuova fase. Sulla scia dell’incontro presidenziale del 6 aprile scorso a Bruxelles si è innescata una dinamica positiva e i lavori su una serie di dossier aperti sono ripresi. Oggi Doris Leuthard e Jean-Claude Juncker hanno constatato con soddisfazione che sono stati raggiunti risultati in diversi settori.
Risultati concreti
In occasione della visita citata è stato firmato un accordo che permette alla Svizzera e all’Unione europea di collegare i propri sistemi per lo scambio di quote di emissione di CO2 (Emissions Trading System, ETS), mentre ieri a Bruxelles è stato parafato l’accordo che consentirà alle autorità di perseguimento penale di accedere alle informazioni contenute nella banca dati EURODAC, dotata di un sistema automatizzato di riconoscimento delle impronte digitali delle persone che hanno inoltrato una richiesta di asilo negli Stati dello spazio Dublino.
L’accordo sugli ostacoli tecnici al commercio (Mutual Recognition Agreement, MRA) era stato invece aggiornato durante l’estate. La cooperazione scientifica e tecnica tra l’Ufficio federale della sanità pubblica e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) nonché l’aggiornamento dell’accordo sulle assicurazioni stanno anch’essi per giungere a una conclusione positiva. È poi confermata l’apertura di negoziati concernenti la cooperazione della Svizzera con l’Agenzia ferroviaria europea (ERA) e la sua partecipazione all’Agenzia del sistema globale di navigazione satellitare europeo (GSA).
Doris Leuthard e Jean-Claude Juncker hanno infine parlato della cooperazione nei campi della sicurezza interna e della migrazione, e in particolare della necessità di individuare risposte congiunte alle sfide comuni che si presentano su scala continentale.
La presidente della Confederazione è stata inoltre informata che le questioni legate all’articolo 23 del MiFIR saranno trattate dalla Commissione europea all’inizio di dicembre. Da parte sua il presidente della Commissione ha ribadito che i lavori di aggiornamento degli accordi esistenti, MRA incluso, e le discussioni tecniche su altri aspetti riguardanti l’equivalenza finanziaria proseguiranno.
La delegazione svizzera ha informato il presidente della Commissione europea in merito alla decisione del Consiglio federale di definire i parametri di un nuovo contributo della Svizzera alla riduzione delle disparità economiche e sociali in alcuni Paesi membri dell’UE. I risultati del primo contributo, cui questo secondo fa seguito, sono stati giudicati positivi sia per i Paesi beneficiari che per la Svizzera. I recenti colloqui esplorativi con i Paesi interessati hanno permesso di delineare in maniera più precisa necessità e interessi, soprattutto nei campi prioritari della formazione professionale e della migrazione. Il Consiglio federale ha affidato al DFAE l’incarico di elaborare, entro il mese di marzo del 2018 e in collaborazione con il DEFR e il DFGP, un progetto di attuazione del contributo in vista della procedura di consultazione.
Questo contributo autonomo, pari a 1,302 miliardi di franchi su dieci anni, è inteso a ridurre le disparità economiche e sociali in Europa, anche nell’interesse economico e politico della Svizzera. Il maggiore sostegno alla formazione professionale consentirà di mettere a frutto l’esperienza svizzera in questo campo per incentivare la crescita economica e lottare contro la disoccupazione giovanile nei Paesi interessati. I progetti nel settore della migrazione punteranno invece a migliorare la gestione dei flussi migratori.
Relazioni consolidate e stabili
La presidente della Confederazione e il presidente della Commissione europea hanno ribadito la volontà della Svizzera e dell’UE di consolidare e sviluppare la via bilaterale. Tuttavia, dal punto di vista della Svizzera devono ancora essere fatti dei progressi in vari ambiti della cooperazione.
La presidente della Confederazione ha comunicato al presidente della Commissione europea quali sono le aspettative della Svizzera in merito alla ricerca di una rapida soluzione per le questioni ancora aperte in determinati dossier. Si tratta soprattutto di intensificare il coinvolgimento della Svizzera nelle discussioni concernenti il futuro del regolamento di Dublino, di garantire alle autorità svizzere un accesso diretto alla banca dati EUROPOL, di migliorare il funzionamento della cooperazione Schengen nei negoziati di accordi complementari, di ottenere la partecipazione della Svizzera al programma quadro dell’UE «Europa Creativa» e al servizio pubblico regolamentato (PRS) del programma Galileo, di giungere velocemente a un accordo nel settore della sanità pubblica, di portare avanti i lavori a livello tecnico per il futuro riconoscimento di equivalenze in ambito finanziario e di prendere misure efficaci contro eventuali ostacoli supplementari al commercio tra la Svizzera e l’UE. Fare rapidi passi avanti in questi campo sarebbe nell’interesse di entrambe le parti in termini di sicurezza interna, stabilità finanziaria, sicurezza sanitaria, diversità culturale, crescita e occupazione.
Le due parti intendono inoltre continuare a garantire, a lungo termine, relazioni stabili, prevedibili e strette. A tale scopo hanno confermato l’intenzione di concludere i negoziati relativi a un accordo che disciplini le questioni istituzionali. Questa intenzione fa parte degli obiettivi del Consiglio federale per l’anno in corso e per il prossimo.
Per finire le due delegazioni hanno affrontato altri temi della cooperazione bilaterale o di interesse comune, come le questioni legate ai flussi migratori, la sicurezza, la cooperazione in materia di politica estera e l’uscita del Regno Unito dall’UE. La cooperazione Svizzera-UE è intensa e apprezzata da entrambe le parti, hanno osservato.
Elenco di dossier in cui si sono registrati dei progressi
Accordo sul commercio dei diritti di emissione (Emissions Trading System, ETS). Permette di collegare i sistemi di scambio di quote di emissioni di CO2.
EURODAC: banca dati dotata di un sistema automatizzato di riconoscimento delle impronte digitali delle persone che hanno depositato una richiesta di asilo negli Stati dello spazio Dublino.
MRA: accordo sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità (Mutual Recognition Agreement, MRA). Si tratta di uno strumento che permette di eliminare gli ostacoli tecnici al commercio.
Cooperazione scientifica e tecnica tra l’Ufficio federale della sanità pubblica e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA).
Aggiornamento dell’accordo sulle assicurazioni
Cooperazione della Svizzera con l’Agenzia ferroviaria europea (ERA).
Partecipazione della Svizzera all’Agenzia del sistema globale di navigazione satellitare europeo (GSA).
Riconoscimento dell’equivalenza della legislazione svizzera conformemente all’articolo 23 del MiFIR (regolamento sui mercati degli strumenti finanziari).
Contributo autonomo della Svizzera alla riduzione delle disparità economiche e sociali in alcuni Paesi membri dell’UE.
Accordo sulle questioni istituzionali.
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