Valutazione sommaria
Si sconsigliano i viaggi a destinazione della Siria come pure i soggiorni di qualsiasi tipo.
Le persone di cittadinanza svizzera che vogliono restare in Siria, o che decidono di viaggiare nel Paese, nonostante la raccomandazione del DFAE, devono essere consapevoli che la Svizzera non potrà fornire praticamente alcun servizio e non avrà nessuna possibilità di prestare soccorso durante le emergenze.
Dal 2011, in Siria regna un conflitto armato. Il controllo del territorio è suddiviso tra diversi attori statali e non statali, tra cui figurano anche movimenti estremisti vicini allo «Stato islamico» o ad al-Qaida.
Attacchi aerei, pesanti combattimenti tra le forze di sicurezza siriane, i loro alleati e gruppi d’opposizione armati come pure combattimenti tra i diversi gruppi di opposizione reclamano giornalmente vittime e feriti, anche tra la popolazione civile. Le regioni settentrionali e meridionali del Paese sono le più colpite. Ripetutamente, operatori e operatrici umanitari sono stati uccisi nelle sparatorie tra gruppi armati. Vaste aree del Paese sono minate.
Praticamente ogni giorno avvengono attentati, in particolare nelle regioni settentrionali e meridionali del Paese.
Il rischio di rapimento (talvolta con conseguenze fatali) da parte di gruppi terroristici o criminali è elevato. Dal 2011, numerose persone di cittadinanza siriana o straniera sono state sequestrate, anche personale dei media e di organizzazioni umanitarie. Ad esempio, due cittadini giordani sono stati sequestrati in maggio 2019.
Per il loro rilascio viene richiesto un riscatto e/o la liberazione di detenuti. Le varie parti coinvolte nel conflitto hanno ucciso diverse persone straniere che avevano sequestrato.
Il tasso di criminalità è aumentato.
Chi entra in Siria illegalmente, deve aspettarsi una pena detentiva fino a 10 anni e/o multe molto elevate.