Dopo due giorni, è terminato oggi a Kiev l'annuale Consiglio dei ministri dell'OSCE, l'organo decisionale e direzionale dell'organizzazione. La giornata conclusiva è stata anche segnata dalla notizia del decesso di Nelson Mandela. Il consigliere federale Didier Burkhalter che, in veste di futuro presidente dell'OSCE, ha presieduto l'ultima seduta plenaria dei rappresentanti dei 57 Paesi partecipanti all'organizzazione e ha reso omaggio all'ex presidente sudafricano, ricordandone l'impegno per la riconciliazione, la libertà e la democrazia. Il suo impegno per il rispetto della dignità delle persone rimane una fonte d'ispirazione. I membri del Consiglio hanno osservato un minuto di silenzio per commemorare il difensore della libertà e il vincitore del premio Nobel per la pace.
A Kiev il Consiglio dei ministri ha approvato per consenso varie decisioni e dichiarazioni, tra cui una decisione concernente la libertà di espressione e di religione, una decisione sulla lotta contro la tratta di esseri umani, una dichiarazione sulle misure destinate a consolidare la fiducia nell'ambito del cyberspazio, una decisione concernente il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni rom e sinti nell'area OSCE e, infine, una decisione su come produrre energia in maniera più ecologica possibile. Inoltre, in collaborazione con l'Ucraina e la Serbia, la Svizzera ha presentato un piano (roadmap) per il processo di riforma OSCE «Helsinki+40».
Priorità della Svizzera
Nel corso della riunione conclusiva del Consiglio dei ministri 2013, organizzato a Kiev e presieduto dall'Ucraina, il capo del Dipartimento degli affari esteri ha delucidato le priorità della presidenza svizzera dell'OSCE 2014. La Svizzera guiderà l’organizzazione all'insegna del motto «Una comunità di sicurezza al servizio delle persone» e ha definito tre priorità per il lavoro che svolgerà nel quadro dell'OSCE:
• promuovere la sicurezza e la stabilità: con strumenti di dialogo e cercando di instaurare un clima di fiducia, la Svizzera intende fornire un contributo alla risoluzione dei conflitti, in particolare nei Balcani occidentali e nel Caucaso meridionale. Sosterrà inoltre gli accordi volti a promuovere la trasparenza e le riforme delle forze di sicurezza;
• migliorare le condizioni di vita delle persone: la Svizzera intende operare affinché tutti gli Stati OSCE onorino gli impegni assunti in favore della tutela e del rispetto dei diritti dell’uomo (in particolare divieto di tortura, lotta al terrorismo, elezioni libere e democratiche, protezione dei difensori dei diritti dell'uomo e delle minoranze);
• rafforzare la competenza dell'OSCE: la Svizzera sostiene il processo di riforma in atto per velocizzare e rendere più efficiente l'intervento dell'OSCE in caso di crisi, per esempio con la creazione di un apparato di mediazione per le situazioni di conflitto. Durante la presidenza OSCE, la Svizzera si adopererà inoltre per coinvolgere regolarmente la società civile e i giovani.
Incontri bilaterali
Il consigliere federale Didier Burkhalter ha colto l'occasione per svolgere colloqui con i ministri degli esteri di Ucraina, Serbia, Russia, Germania, Azerbaigian, Armenia, Kirghizistan, Kazakhstan, Bielorussia e Finlandia. Inoltre, ha incontrato rappresentanti di Moldavia, Malta e Monaco, Paesi che nel 2014 dirigeranno il Forum per la cooperazione in materia di sicurezza, in cui verranno affrontati temi di sicurezza politica e militare.
Informazioni supplementari:
La Svizzera assume la presidenza dell’OSCE nel 2014
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