Le relazioni tra la Svizzera e il Territorio palestinese occupato sono condizionate dal conflitto israelo-palestinese. Il nostro Paese si sforza di intrattenere buoni rapporti con entrambe le parti coinvolte e incentra la propria politica estera in Medio Oriente sulle misure di promozione della pace, sulla cooperazione allo sviluppo, sull’aiuto umanitario come anche sulla promozione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario.
Relazioni bilaterali
Priorità delle relazioni
A livello bilaterale la Svizzera non riconosce la Palestina come Stato, ma sin dagli accordi di Oslo del 1993 porta avanti relazioni con l’Autorità palestinese (AP). La cooperazione negli ambiti prioritari è stata definita in una matrice, adottata da entrambe le parti nel 2015.
Dal 2013 hanno luogo consultazioni politiche su base annua e da alcuni anni sono aumentate anche le visite a livello ministeriale. La Svizzera è presente nel Territorio palestinese occupato con un ufficio di rappresentanza a Ramallah e un ufficio di cooperazione della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) a Gerusalemme Est.
Cooperazione economica
Le relazioni economiche tra il Territorio palestinese occupato e la Svizzera sono di modesta entità. Dal 1999 è in vigore un accordo di libero scambio tra l’Associazione europea di libero scambio (AELS) e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP).
Cooperazione nei settori della formazione, della ricerca e dell’innovazione
I ricercatori e gli artisti del Territorio palestinese occupato possono candidarsi per una borsa di studio d’eccellenza della Confederazione Svizzera presso la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI).
Borse d’eccellenza della Confederazione Svizzera per ricercatori e artisti stranieri SEFRI
Promozione della pace e sicurezza umana
La Svizzera si impegna a favore di una soluzione pacifica del conflitto in Medio Oriente e per il rispetto del diritto internazionale umanitario da parte di tutte le parti in conflitto. Il nostro Paese persegue l’obiettivo di una pace negoziata, equa e duratura tra Israele e uno Stato palestinese indipendente e stabile all’interno di confini sicuri riconosciuti a livello internazionale. La Svizzera ritiene che una soluzione duratura del conflitto in Medio Oriente debba tener conto degli interessi legittimi di Israeliani e Palestinesi ed essere conforme al diritto internazionale.
Cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario
La Svizzera sostiene la popolazione civile palestinese attraverso diverse organizzazioni umanitarie e tramite la cooperazione allo sviluppo, in particolare per quanto concerne la promozione dei diritti umani e del buongoverno.
Le svizzere e gli svizzeri nel Territorio palestinese occupato
In base alla Statistica sugli Svizzeri all’estero, alla fine del 2018 nel Territorio palestinese occupato risiedevano circa 120 cittadini svizzeri.
Storia delle relazioni bilaterali
Prima della costituzione dello Stato d’Israele, la Svizzera è presente in Palestina con un consolato a Gerusalemme e un’agenzia consolare a Tel Aviv. Dal 1948 sostiene in particolare l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA). Nel 1993 l’aiuto umanitario viene integrato da un programma di sviluppo. A seguito del processo di pace di Oslo, nel 1994 la Svizzera apre un ufficio di cooperazione a Gerusalemme Est seguito, nel 2001, da un ufficio di rappresentanza presso le autorità palestinesi a Ramallah.
Territorio palestinese occupato, Dizionario storico della Svizzera