A questa esercitazione, la Catena svizzera di salvataggio partecipa per la prima volta nella formazione ridimensionata, poiché da circa un anno il gruppo svizzero di ricerca e soccorso si compone di 76 specialisti (prima 110) e di 8 cani da ricerca (prima 12). Entrambi i team tedeschi THW (Technisches Hilfswerk) e I.S.A.R. Germany devono riclassificarsi INSARAG (International Search and Rescue Advisory Group), uno standard che dev’essere riconfermato ogni cinque anni nel quadro del meccanismo di gestione delle catastrofi delle Nazioni Unite. Le altre squadre che si stanno esercitando nella simulazione tra le macerie del villaggio dell’Esercito svizzero a Epeisses sono UIISC 1 France e il gruppo di salvataggio britannico-tedesco @fire Germany/S.A.R.A.I.D., presenti con un’unità di management ciascuna e non con tutto l’organico.
Lo scenario dell’esercitazione è rappresentato da un terremoto virtuale di magnitudo 7.5 della scala Richter nell’area di Ginevra. L’8 maggio, circa 24 ore dopo che un Governo fittizio aveva richiesto aiuto internazionale, le prime squadre di ricerca e soccorso dalla Svizzera, dalla Germania e dalla Francia sono arrivate all’aeroporto militare di Payerne, da dove sono state portate a Epeisses. Durante i tre giorni del loro intervento, in una corsa contro il tempo, le partecipanti e i partecipanti si esercitano nella localizzazione e nel salvataggio dei dispersi sotto le macerie e nella prestazione di aiuto di emergenza medico. Le basi operative e le tende per il pernottamento delle squadre si trovano nelle vicinanze del villaggio d’esercizio.
Oggi 9 maggio, giornata delle porte aperte, hanno partecipato all’evento circa 100 ospiti dalla Svizzera e dall’estero, tra cui politici, rappresentanti dell’Esercito svizzero, specialisti dell’Aiuto umanitario e addetti alla difesa di stanza in Svizzera. Venti specialisti del settore ricerca e soccorso arrivati da dieci Paesi si sono occupati di seguire, esaminare e classificare i team che hanno preso parte all’esercitazione. Altri 19 specialisti provenienti da Cina, Giappone, Taiwan, Mongolia, Cile e Lussemburgo, e rappresentanti delle Nazioni Unite hanno partecipato in veste di osservatori.
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