I colloqui vertevano innanzi tutto sulla cooperazione con la Turchia proposta lunedì in occasione del vertice UE. La consigliera federale Sommaruga ritiene interessante la proposta, ma sottolinea la necessità di un'approfondita verifica giuridica di alcune questioni, in particolare degli aspetti umanitari legati alla Convenzione di Ginevra. A suo vedere, un accurato esame dovrà rivelare se la Turchia è in grado di adempire tutte le condizioni per una liberalizzazione dei visti. Sommaruga ha precisato che la Turchia riveste una funzione chiave nella crisi dei rifugiati, ma che la cooperazione non può risolvere tutti i problemi. Ha quindi invitato l'Europa ad adottare misure per evitare possibili rotte alternative che potrebbero toccare altri Paesi.
Sommaruga sostiene che gli Stati Schengen debbano chiarire la responsabilità per le persone bisognose di protezione già giunte in Europa. Ha ribadito la necessità di un'azione concertata e dell'effettiva attuazione delle misure decise. Per Sommaruga, infatti, l'Europa deve soccorrere la Grecia, che è alle prese con una crisi umanitaria, in quanto il Paese non va abbandonato a sé stesso nella situazione in cui si trova. La Consigliera federale ha illustrato l'adesione spontanea della Svizzera al programma di ricollocazione, invitando gli Stati Schengen a mostrarsi solidali.
Sommaruga ha sottolineato che ogni Stato Schengen deve provvedere ad applicare con fermezza le regole Schengen e Dublino. Ha poi ricordato quanto sia importante tenere presente la ripartizione equilibrata dei richiedenti l'asilo in occasione degli sviluppi del sistema Dublino.
Intensificare ancora la lotta al terrorismo
Quanto alla lotta contro il terrorismo, a Bruxelles i ministri hanno tracciato un bilancio in merito alle conclusioni del Consiglio GAI del 20 novembre 2015. Sono stati fatti vari progressi, in particolare nello scambio d'informazioni. A margine del Consiglio GAI, Sommaruga ha preso parte a un incontro di Stati Schengen particolarmente toccati dalla minaccia terroristica. I ministri hanno tra l'altro discusso le difficoltà incontrate dalle autorità inquirenti nel determinare il momento giusto per procedere contro potenziali terroristi. Infatti l'obiettivo della sicurezza pubblica mal si concilia con l'onere di provare i fatti in giudizio.
Soluzione pragmatica per la direttiva sulle armi
Durante l'incontro sono stati tematizzati taluni aspetti della nuova proposta di direttiva UE relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi. La proposta intende rivedere e integrare l'attuale legislazione alla luce degli attentati terroristici del recente passato. Come illustrato da Sommaruga, la Svizzera appoggia le misure tese a impedire che i terroristi entrino in possesso di armi pericolose. Ha rammentato che la Svizzera si adopera per soluzioni pragmatiche, che tengano conto anche delle tradizioni strettamente legate al sistema di milizia e alla cultura del tiro nel nostro Paese.
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