Il 4 febbraio 2023, in seguito al continuo attacco alla sovranità dell'Ucraina e alla violazione della sua integrità territoriale da parte della Russia, l'UE ha adottato dei massimali di prezzo per i prodotti petroliferi provenienti dalla Russia (oil price cap), adeguando al contempo le relative disposizioni transitorie. Il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) aveva adottato questi limiti per il petrolio greggio russo già lo scorso 8 dicembre. A decorrere dal 15 febbraio 2023 il Consiglio federale riprende le nuove disposizioni transitorie e i massimali di prezzo per i prodotti petroliferi russi.
Il commercio, l'intermediazione e il trasporto, ad esempio, di oli da riscaldamento provenienti dalla Russia o di origine russa sono consentiti solo se il prezzo al barile non supera i 45 dollari statunitensi. Per la benzina, il gasolio o il petrolio si applica un tetto massimo di prezzo di 100 dollari al barile. Le disposizioni mirano a mitigare gli effetti negativi sull'approvvigionamento energetico di Paesi terzi, a contenere gli aumenti dei prezzi causati dall'aggressione militare della Russia all'Ucraina e a limitare al contempo gli introiti russi derivanti dalla vendita di petrolio.
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