L'incontro dei ministri di giustizia e degli affari interni degli Stati membri dell'UE e di quelli associati a Schengen, tenutosi martedì a Milano, ha segnato l'inizio della presidenza italiana nel Consiglio dell'Unione europea. L'incontro era incentrato sulla situazione dei rifugiati nella regione del Mediterraneo, segnatamente l'elevato numero di arrivi in Italia.
Misure a breve termine e ulteriore sviluppo
La consigliera federale Sommaruga ha affermato che la situazione attuale mette a dura prova la politica migratoria dell'Europa e il sistema Dublino. Il fatto che non sia possibile registrare tutti i rifugiati in arrivo, oltre a mettere in discussione il funzionamento del sistema Dublino, potrebbe rappresentare un rischio per la sicurezza dell'Europa intera, visto che consente alle persone di entrare nello spazio Schengen senza che sia stata verificata la loro identità. Ha pertanto proposto di sollecitare la task force a riflettere su come si possa sostenere efficacemente l'Italia nel breve termine.
La Consigliera federale ha ribadito che la Svizzera e gli altri Paesi dell'Europa devono affrontare insieme questo compito comune, ricordando che l'Italia non può gestire da sola l'operazione Mare nostrum e che, viceversa, non si può lasciare all'Italia e ad altri quattro Stati Dublino (Germania, Francia, Paesi Bassi, Svezia) l'onere di trattare quasi tre quarti di tutte le domande d'asilo in Europa. Ha affermato che la Svizzera è quindi disposta ad affrontare la discussione sullo sviluppo del sistema Dublino allo scopo di raggiungere una ripartizione equilibrata delle responsabilità.
La Svizzera è disposta a sostenere l'Italia
In un colloquio bilaterale, la consigliera federale Sommaruga ha assicurato al ministro degli affari interni italiano Angelino Alfano che, se necessario, la Svizzera è disposta, assieme ad altri Stati, a sostenere l'Italia per risolvere i problemi concreti nell'accogliere e registrare i rifugiati in arrivo, sottolineando nel contempo che la Svizzera si attende a che l'Italia continui ad adempiere agli impegni assunti nel quadro dell'Accordo di Dublino.
Impegno per i richiedenti l'asilo provenienti dalla Siria e dalla Libia
Nell'assemblea plenaria del GAI, la consigliera federale Sommaruga ha anche sottolineato l'alta priorità che la Svizzera conferisce anche alla cooperazione con Stati terzi. Questa cooperazione andrebbe rafforzata in particolare con la Libia, Paese nel quale si registrano gravi violazioni dei diritti umani, segnatamente a causa dei passatori e della tratta di esseri umani. La Consigliera federale ha dichiarato inammissibile permettere a criminali di trarre profitto dalle sofferenze umane e di mettere in gioco la vita dei migranti.
Ha inoltre affermato che è altrettanto importante istaurare una cooperazione internazionale con la Siria, ricordando che la Svizzera, oltre ad aver finora speso circa 85 milioni di franchi per l'aiuto sul posto, accoglie 500 rifugiati riconosciuti nel quadro di un programma pilota di tre anni. Dallo scorso autunno, inoltre, migliaia di persone provenienti dalla Siria sono entrate in Svizzera grazie al rilascio agevolato di visti temporanei - la maggior parte degli interessati sono famigliari di cittadini siriani che vivono già in Svizzera. A Milano la Consigliera federale ha affermato che la Svizzera continua a essere disposta ad accordare protezione alle persone particolarmente vulnerabili.
Attualmente non è previsto nessun nuovo programma concreto. Semmai, la Confederazione allestirebbe un tale programma in stretta collaborazione con i Cantoni, con altri Stati e con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR).
Altri incontri bilaterali
Durante un pranzo di lavoro i ministri hanno infine affrontato l'argomento della violenza sulle donne: la consigliera federale Sommaruga ha illustrato le misure adottate dalla Svizzera per rafforzare la protezione delle vittime. Ha inoltre colto l'occasione di intavolare altri colloqui bilaterali, segnatamente con il ministro degli affari interni tedesco, Thomas de Maizière, con il quale ha discusso della situazione nel settore dell'asilo in Svizzera e in Germania.
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