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Comunicati stampa
Comunicati stampa
Nella sua seduta del 25 maggio il Consiglio federale ha definito le priorità della Svizzera per il Consiglio di sicurezza dell’ONU e le ha successivamente presentate alle Commissioni della politica estera (CPE) del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati, che hanno accolto con favore le proposte e hanno espresso il desiderio di porre l’accento su punti specifici, in particolare in materia di sicurezza alimentare, diritti umani e Stato di diritto. Lo stretto legame tra diritti umani, pace e sicurezza è preso in considerazione in tutte e quattro le priorità.
Al termine della consultazione, le priorità definitive per il seggio della Svizzera nel Consiglio di sicurezza 2023-2024 sono le seguenti.
1. Costruire una pace sostenibile
La promozione della pace e la prevenzione dei conflitti sono al centro della politica estera della Svizzera. A livello internazionale, la Svizzera è apprezzata come mediatrice credibile e neutrale. Nel Consiglio di sicurezza dell’ONU si impegnerà per garantire che questo organismo possa svolgere il suo ruolo di prevenzione dei conflitti. Inoltre, la Svizzera vuole porre l’accento sul rispetto dei diritti umani, sulla protezione delle minoranze e sulla partecipazione paritaria delle donne alla prevenzione delle crisi e ai processi di pace.
2. Proteggere la popolazione civile
In linea con la sua tradizione umanitaria la Svizzera vuole impegnarsi per un maggiore rispetto e per il rafforzamento del diritto internazionale umanitario in caso di conflitti. L’attenzione si concentrerà sulla sicurezza alimentare, i diritti umani, i diritti delle minoranze e la protezione dei profughi nelle regioni di conflitto.
3. Rafforzare l’efficienza
Un Consiglio di sicurezza dell’ONU capace di agire, efficace e ampiamente sostenuto è nell’interesse della comunità internazionale e della Svizzera. Per questo motivo il nostro Paese si batte da quasi 15 anni per più trasparenza, responsabilità e coinvolgimento degli Stati non membri nei lavori del Consiglio. La Svizzera si impegnerà anche per il rafforzamento istituzionale dell’ombudsman nel sistema delle sanzioni dell’ONU. Migliori garanzie procedurali aumentano l’efficienza delle sanzioni imposte dal Consiglio di sicurezza e quindi la sua credibilità.
4. Affrontare la questione della sicurezza climatica
Il cambiamento climatico e la sicurezza sono strettamente connessi. Gli effetti del cambiamento climatico hanno anche un impatto sulla nostra sicurezza. Uno degli obiettivi della Svizzera in seno al Consiglio di sicurezza è quindi quello di integrare maggiormente questo tema nell’agenda e di portare la propria esperienza nelle discussioni.
I preparativi per il seggio da gennaio 2023 sono in corso
Dal mese di ottobre del 2022 la Svizzera avrà lo statuto di osservatore nel Consiglio di sicurezza dell’ONU e potrà partecipare a tutte le riunioni, ma senza diritto di voto. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) si avvarrà di questa possibilità per verificare e adeguare il coordinamento interno e i processi decisionali, al fine di consentire alla Svizzera di essere preparata al meglio per il seggio a partire dal 1° gennaio 2023.
Informazioni supplementari:
Le priorità della Svizzera per il Consiglio di sicurezza dell’ONU, articolo web
Domande e risposte: la Svizzera e il Consiglio di sicurezza dell’ONU
Consultazione: al centro delle discussioni il ruolo della Svizzera in seno al Consiglio di sicurezza dell’ONU, Commissione della politica estera del Consiglio nazionale, 28 giugno 2022
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