Guerra contro l’Ucraina – Misure adottate dalla Confederazione dal 24 febbraio 2022

Il 24 febbraio 2022 la Russia ha lanciato un attacco militare contro l’Ucraina, violando il diritto internazionale. In risposta a questa azione, il Consiglio federale ha deciso di adottare le sanzioni imposte dall’UE alla Russia. A un anno dall’inizio dell’aggressione militare, il Consiglio federale esprime il suo profondo cordoglio alla popolazione toccata dalla guerra e richiede, nella sua riunione del 22.02.2023, con effetto immediato, l’approvazione di un nuovo pacchetto di aiuti pari a 140 milioni di franchi.

 Una tabella elenca le singole aree tematiche e le misure previste dal Piano d'azione 2023.
I membri del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) preparano una consegna di materiale di soccorso all'Ucraina. © DFAE

Il 24 febbraio 2023 segna un anno dall’inizio dell’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina. Il Consiglio federale ha da subito condannato l’azione della Russia giudicandola una grave violazione del diritto internazionale. La Russia ha violato in particolare il divieto dell’uso della forza e il principio dell’integrità territoriale degli Stati, entrambi sanciti dal diritto internazionale.

Il Consiglio federale ha inoltre espresso la sua preoccupazione per la popolazione ucraina, verso la quale si è mostrato solidale.

Dall’inizio della guerra contro l’Ucraina, la Confederazione ha attuato misure in vari settori a sostegno delle persone colpite dalla guerra.

Il 22 febbraio 2023, il Consiglio federale ha richiesto un nuovo pacchetto di aiuti di emergenza. Il Piano d'azione 2023, che prevede un sostegno di 140 milioni di franchi, è destinato all'Ucraina e alla Moldova.

Piano d'azione 2023 rivolto all'Ucraina e all’intera regione  (PDF, 3 Pagine, 218.5 kB, Tedesco)

L'assistenza prevista in questo pacchetto di aiuti d'emergenza si basa sull'impegno della Svizzera in Ucraina e nella Repubblica di Moldova. Risponde in modo specifico alle esigenze e alle richieste dei due Paesi in settori in cui la Svizzera ha competenze specifiche.

Dall'inizio dell'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina, la Confederazione ha sostenuto l'Ucraina e la popolazione colpita dalla guerra nei seguenti ambiti.

Aiuti umanitari

Con l’inizio dell'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina, i membri del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) hanno valutato i bisogni in Polonia e Moldova e hanno lavorato a stretto contatto con l'Ambasciata svizzera a Kiev per allestire centri volti a fornire aiuti materiali alle persone colpite dalla guerra. Questi centri hanno poi coordinato la consegna delle forniture di soccorso. Ad oggi, l'aiuto umanitario della Confederazione ha trasportato più di 1.000 tonnellate di materiale dalla Svizzera all'Ucraina (tende, generatori, attrezzature mediche, ecc.) e ha acquistato più di 4.765 tonnellate di prodotti alimentari essenziali per aiutare la popolazione sul posto. 

Nell'ambito del piano d'azione per il soccorso invernale, la Confederazione ha sostenuto anche progetti finalizzati alla rapida riabilitazione delle infrastrutture distrutte (ad esempio, il ripristino rapido di infrastrutture energetiche, di strade e interventi nel settore della sanità). Diversi progetti di aiuto umanitario sono stati lanciati in aree già raggiunte dalla cooperazione allo sviluppo e in cui erano attivi solidi partenariati.

Dal febbraio 2022, più di 70 specialisti del CSA sono stati inviati in Ucraina e nella Repubblica di Moldova per sostenere le rappresentanze svizzere e le organizzazioni umanitarie (CICR, ONU, ONG).

Newsticker Ucraina

Cooperazione allo sviluppo

La cooperazione internazionale della Svizzera è attiva in Ucraina dagli anni Novanta. L'impegno attuale della Svizzera si basa sul programma di cooperazione 2020-2023, le cui priorità sono:

  • rafforzare le istituzioni democratiche
  • migliorare la salute della popolazione (migliorare l'assistenza medica di base)
  •  promuovere un'urbanizzazione sostenibile (ad esempio, efficienza energetica, mobilità dolce)
  • rafforzare la competitività delle piccole e medie imprese (ad esempio, PMI agricole, accesso ai servizi finanziari).

Queste attività si sono dimostrate molto efficaci e saranno portate avanti apportando gli accorgimenti necessari. Ad esempio, la Svizzera ha adattato un progetto di cooperazione allo sviluppo per la riabilitazione di persone affette da stress post-traumatico. Un altro progetto fornisce prodotti chimici e attrezzature per la produzione di latte con le adeguate condizioni igieniche in diverse regioni. Queste forniture garantiscono la sopravvivenza finanziaria del settore lattiero-caseario.

Ucraina (Cooperazione internazionale)

Assistenza finanziaria e sostegno multilaterale

Per fornire assistenza finanziaria, il governo svizzero utilizza gli strumenti forniti da organizzazioni internazionali come la Banca mondiale e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS). Queste organizzazioni hanno creato dei fondi per riunire i contributi all'Ucraina provenienti da diversi Paesi.

A causa della guerra, le entrate fiscali in Ucraina sono crollate e il Fondo per la pace della Banca mondiale sta lavorando per mantenere le finanze dello Stato in equilibrio e per garantire il pagamento degli stipendi al personale del servizio pubblico, ad esempio nel settore dell’istruzione, nella polizia, ecc.

Con il Fondo fiduciario per il soccorso, il recupero, la ricostruzione e la riforma dell'Ucraina (URTF), si contribuisce alla riparazione urgente delle infrastrutture energetiche distrutte.

Con la BERS, la Svizzera è impegnata soprattutto nel sostegno al settore privato in Ucraina. Lo Small Business Impact Fund della BERS, ad esempio, contribuisce a migliorare la situazione per le PMI. Le attività comprendono la consulenza, il rafforzamento delle catene di approvvigionamento, l'accesso ai finanziamenti e la creazione di aree industriali.

Attraverso il Fondo svizzero d'investimento per i mercati emergenti (SIFEM), la Svizzera investe nel fondo Horizon Capital Growth Fund, che sostiene le start-up del settore IT e delle esportazioni.

Ucraina (SECO) (fr) 

Pace, diritti umani e diritto internazionale umanitario

Senza giustizia, non sarà possibile una pace duratura in Ucraina. Per questo motivo la Svizzera sostiene i meccanismi e i processi per il perseguimento penale delle violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani. Con il sostegno di altri 42 Paesi, ha deferito la situazione in Ucraina alla Corte penale internazionale affinché il procuratore possa avviare immediatamente le indagini.

Tuttavia, data la portata senza precedenti dei crimini associati all'aggressione militare della Russia, sarà impossibile perseguire tutti i casi. La Svizzera sostiene quindi l'Ucraina nei suoi sforzi per integrare la responsabilità penale con altri meccanismi e attività. Ad esempio, assiste le autorità ucraine nella ricerca e nell'identificazione delle persone scomparse. Sostiene inoltre le attività di sminamento umanitario per consentire ai civili di tornare rapidamente alle loro case e proprietà. La Svizzera ha inoltre sostenuto i meccanismi investigativi dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e delle Nazioni Unite.

Diritto internazionale umanitario

Diplomazia dei diritti umani

Pace

Buoni uffici

All'inizio del conflitto, la Svizzera ha offerto i suoi buoni uffici alle parti in conflitto. Tra questi si è impegnata a:

  • ospitare discussioni e incontri nella Ginevra internazionale. In quanto sede europea delle Nazioni Unite, Ginevra offre un grande valore aggiunto ai processi di pace. Ginevra riunisce continuità, competenze, infrastrutture e attori rilevanti
  • fornire un supporto tecnico e sostanziale a eventuali trattative
  • assumere il ruolo di potenza protettrice. L'Ucraina ha espresso il desiderio che la Svizzera eserciti un mandato di potenza protettrice e rappresenti i suoi interessi in Russia. I negoziati a tal fine si sono conclusi positivamente il 1° luglio 2022. Tuttavia, il mandato di potenza protettrice può entrare in vigore solo con il consenso da parte della Russia. Infatti, ai fini della Convenzione di Vienna, per un mandato di potenza protettrice è necessario l'accordo di tutti e tre gli Stati interessati. Se la Russia acconsente, la Svizzera potrà attivare la sezione interessi esteri della sua ambasciata a Mosca e fornire servizi, soprattutto consolari, agli ucraini in Russia

Buoni uffici

Processo di ricostruzione

All'inizio del luglio 2022, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis e il primo ministro ucraino Denys Chmyhal hanno riunito attorno allo stesso tavolo i principali attori (UE e organizzazioni internazionali) per far avanzare il processo di ricostruzione in Ucraina. Il quadro politico di questo sforzo è stato definito nella Dichiarazione di Lugano. La Dichiarazione di Lugano afferma che il processo sarà guidato dall'Ucraina, ma che l'Ucraina dovrà anche proseguire le riforme avviate. I Principi di Lugano, che sono parte integrante della Dichiarazione, includono valori di riferimento comuni per il futuro. Alla conferenza di Lugano hanno partecipato 59 delegazioni tra Stati e organizzazioni internazionali.

I Principi di Lugano sono stati ribaditi durante le conferenze di Berlino (ottobre 2022) e Parigi (dicembre 2022), entrambe dedicate al sostegno all'Ucraina e al proseguimento del processo di ricostruzione.

Dossier URC2022

Organizzazioni internazionali

Dall'inizio dell'aggressione russa, la situazione in Ucraina è stata spesso discussa presso varie organizzazioni internazionali. L'Ucraina è stata regolarmente all'ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Nelle sue dichiarazioni sulla situazione in Ucraina, sia all'Assemblea generale che al Consiglio di sicurezza dell'ONU, di cui è membro non permanente dall'inizio del 2023, la Svizzera ha condannato con forza l'aggressione militare russa e ha sempre sostenuto il rispetto del diritto internazionale e la protezione della popolazione civile.

Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, con il sostegno della Svizzera e di altri Paesi, ha istituito una commissione d'inchiesta per raccogliere informazioni sulle violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale nel contesto del conflitto.

La Svizzera ha sempre preso posizione sulla situazione in Ucraina nelle discussioni su questo tema in seno al Consiglio d'Europa e all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).

Consiglio di sicurezza dell’ONU – Panoramica delle attualià

OSCE

«A medio termine è molto importante che tutti si siedano allo stesso tavolo»

Consiglio d’Europa

«Lo shock è stato grande, ma non ha affatto indebolito il Consiglio d’Europa»

Scienza e conservazione dei beni culturali

Attraverso la National Science Foundation è stato istituito un credito di solidarietà scientifica di 9 milioni di franchi svizzeri per i ricercatori ucraini in Svizzera.

La Confederazione è impegnata nella tutela del ricco patrimonio culturale ucraino finanziando progetti di attori della società civile svizzera e fornendo sostegno finanziario a organizzazioni internazionali come l'UNESCO e l'OSCE. Per prevenire la distruzione e il trasferimento illegale di beni culturali ucraini, sono stati stanziati fondi, ad esempio, per rafforzare i controlli alle frontiere e creare una piattaforma online per facilitare lo scambio di informazioni tra i Paesi.

Attrezzature di protezione e condizionamento, ora non disponibili in Ucraina, sono state consegnate a oltre cinquanta musei nelle regioni di Odessa e Charkiw. Diversi pezzi unici della collezione del Museo Nazionale d'Arte di Kiev sono stati inviati in Svizzera per essere conservati ed esposti al pubblico. Dal dicembre 2022 sono esposti al Kunstmuseum di Basilea. Inoltre, grazie al sostegno finanziario della Confederazione, è stata creata una collezione di libri in lingua ucraina nelle biblioteche pubbliche svizzere.

Guerra in Ucraina: misure per gli scienziati (Fondazione nazionale svizzera per la scienza) (fr)

Sanzioni

Il 28 febbraio 2022, il Consiglio federale ha deciso di riprendere le sanzioni dell'UE contro la Russia e la Bielorussia. Tali misure comprendono misure mirate contro oltre 1.300 persone e 170 entità, il congelamento dei beni, numerose misure finanziarie, il divieto di commercio di determinati beni, nonché il divieto di ingresso e di fornire determinati servizi al governo o alle società russe.

Con l'assunzione delle sanzioni dell'UE, la Svizzera non mette a repentaglio la propria neutralità. Continua a rispettare la neutralità in senso stretto, cioè la legge della neutralità, senza restrizioni. Non favorisce militarmente nessun belligerante. Tuttavia, il Consiglio federale ha sfruttato il margine di manovra offerto dalla politica di neutralità: nel decidere di riprendere le sanzioni contro la Russia, ha tenuto conto del fatto che l'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina costituisce una grave violazione delle norme fondamentali del diritto internazionale.

Provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina (SECO)

Domande e risposte sulla neutralità della Svizzera

Migrazione

Nel marzo 2022, il Consiglio federale ha deciso per la prima volta di attivare lo status di protezione S. Questo status conferisce alle persone fuggite dall'Ucraina il diritto di rimanere in Svizzera senza dover seguire una procedura di asilo ordinaria. Alla fine di gennaio 2023, la Svizzera aveva concesso questo status a più di 75.000 persone provenienti dall'Ucraina.

Informazioni riguardanti la crisi ucraina (SEM)

Tabella dei contributi

Departement

Departement

Departement

Bundesamt/Direktion

Art/Bereich der Beiträge

Beitrag (in Mio. CHF)

Bemerkungen

EDA

DEZA/HH

Humanitär

71

Nachtragskredit I (Soforthilfe)

 

DEZA/HH

Humanitär

76

Nachtragskredit II (Winterhilfe)

 

DEZA

Entwicklungszusammenarbeit

14,2

Programm IZA (DEZA) in der Ukraine

 

DEZA

Ernährungssicherheit

1,5

Beitrag an World Food Programme

 

AFM

Frieden

1,5

 

 

STS/DEZA

Wiederaufbau

1,8

URC2022 Lugano

EJPD

SEM

Migration

700

Sozialhilfe

 

SEM

Migration

40

Beiträge an Verwaltungskosten der Kantone

 

SEM

Migration

120

Unterstützungsprogramm für Personen mit Schutzstatus S

 

SEM

Migration

5

Rapid Response Fund des zweiten Schweizer Beitrags zur Verstärkung der humanitären Hilfe

 

SEM

Migration

40

Erhöhung der Bettenkapazität in Bundesasylzentren

 

SEM

Migration

20

Aufwendungen für Personal und Dolmetschende

 

SEM

Migration

105

2023: Sozialhilfe, Unterstützung Personen mit Status S

 

SEM

Migration

5

Rechtsvertretung im Asylverfahren

 

Fedpol

Sicherheit

3

Aufwendungen für URC2022 Lugano

WBF

SECO

Finanziell

22

Finanzielle Hilfe zur Aufrechterhaltung der nicht-militärischen Funktionen des ukrainischen Staates, Unterstützung von Wirtschaftsreformen und KMU, Schadens- und Bedarfsanalyse

 

SECO

Finanziell

11

Programm IZA (SECO) in der Ukraine

 

SECO

Finanziell

24

Nachtragskredit II Winterhilfe

 

SECO

Bildung

15

Unterstützung von Start-ups im Technologiebereich

 

Nationalfonds

Bildung

9

Unterstützung für ukrainische Forschende

EFD

BBL

Logistik

0,9

URC2022 Lugano

 

UVEK

Energie

0.25

Strom-Gerätschaften

VBS

VBS

Material

21,3

Material für medizinische Nothilfe

 

VBS

Sicherheit

0,2

URC2022 Lugano

EDI

BAK

Kultur

0,6

Schutz von Kulturgütern

         

L'impegno della Svizzera prima del 2022

La Svizzera e l’Ucraina intrattengono buone e diversificate relazioni diplomatiche dalla proclamazione dell’indipendenza di quest’ultima nel 1991. La Confederazione può quindi contare su un’importante rete di contatti e partner per il sostegno all'Ucraina.

Cooperazione internazionale

Dopo l'annessione della Crimea da parte della Russia e lo scoppio del conflitto armato del 2014 nell'Ucraina orientale, nel 2015 la Svizzera ha rafforzato il proprio impegno in Ucraina. Il budget previsto per la cooperazione internazionale 2015-2018 è stato quasi raddoppiato e in seguito ulteriormente ampliato. Inoltre, l'impegno della DSC e della SECO è stato rafforzato dalla Divisione Pace e diritti umani (prima Divisione Sicurezza umana) e dall'Aiuto umanitario della Confederazione. Nel 2015, diversi convogli provenienti dalla Svizzera hanno raggiunto le regioni separatiste dell'Ucraina orientale, dove hanno fornito alla popolazione prodotti chimici per il trattamento dell'acqua potabile e medicinali. La Svizzera è stata così il primo Paese terzo a fornire aiuti di questa portata a entrambi i lati della cosiddetta linea di contatto. In totale, dal 2014 al 2021 la Svizzera ha fornito all'Ucraina una cooperazione internazionale bilaterale del valore di 250 milioni di franchi, di cui 41,5 milioni di franchi in aiuti umanitari.

Ucraina (Cooperazione internazionale)

Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE)

Nel 2014 la Svizzera ha assunto la presidenza dell'OSCE. In questa veste, ha svolto un ruolo chiave negli sforzi internazionali per l’allentamento delle tensioni in Ucraina. Alla luce delle manifestazioni di massa a Kiev e in altre città ucraine nell'inverno 2013/14, che hanno causato molte vittime civili a causa della dura reazione da parte delle forze di sicurezza, il 21 marzo il Consiglio permanente dell'OSCE ha deciso di inviare in Ucraina una missione speciale di osservazione. Da quel momento in poi, la missione ha riferito regolarmente sulla situazione della sicurezza e su altre questioni, fornendo anche un supporto per la mediazione. La Svizzera ha messo a disposizione il vice-capo missione, Alexander Hug (2014-18), per diversi anni. In risposta al conflitto nell'Ucraina orientale, l'OSCE ha istituito il Gruppo di contatto trilaterale e, insieme ai capi di Stato e di governo del formato Normandia (FR, DE, UA e RU), ha definito gli accordi come base per l'ulteriore processo negoziale durante i negoziati ad alto livello a Minsk. L'inviato speciale per l'Ucraina e il Gruppo di contatto trilaterale nominato dalla presidenza della Svizzera, la diplomatica Heidi Tagliavini, era presente in loco. Nel contesto dei negoziati del Gruppo di contatto trilaterale, la Svizzera ha assunto diversi ruoli chiave: oltre a Heidi Tagliavini, ha fornito altro personale, come Heidi Grau in qualità di inviato speciale (2020-2021) e Toni Frisch come coordinatore del gruppo di lavoro umanitario del Gruppo di contatto trilaterale (2015-21). La crisi in Ucraina e nelle zone limitrofe ha messo in luce una crisi più profonda della sicurezza europea. Nell'ambito della presidenza dell'OSCE nel 2014, è stato istituito un gruppo di esperti in stretta collaborazione con la Serbia (presidenza 2015) e la Germania (presidenza 2016) con il mandato di elaborare un rapporto e delle proposte (Panel of Eminent Persons on European Security as a Common Project).

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Ultima modifica 26.05.2023

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