Politica di sicurezza

Negli ultimi anni la politica di sicurezza svizzera e internazionale è diventata più complessa, principalmente a causa delle nuove minacce sorte agli inizi degli anni 1990 con la fine della Guerra fredda. Il rischio di conflitti tra Stati si è ridotto, ma si sono delineati nuovi rischi. Nell’ambito della politica di sicurezza la Svizzera si concentra sulla collaborazione con le organizzazioni internazionali (come ad esempio l’UE e la NATO) e sulle questioni del disarmo e della non proliferazione.

Due membri dell'ONU, con le armi a tracolla, vicino ad alcuni bambini sorridenti in occasione di una manifestazione organizzata dalla popolazione locale ad Haiti
In collaborazione con alcune organizzazioni internazionali, la Svizzera è impegnata nella risoluzione dei conflitti, nella lotta contro la criminalità e nel disarmo. © UNPhoto Sophia Paris

La Svizzera si adopera attivamente in seno a organizzazioni internazionali e partenariati nell’ambito di politica di sicurezza per un mondo più sicuro, impegnandosi in particolar modo per il rispetto del diritto internazionale. Un’altra priorità della politica estera e di sicurezza della Svizzera è l’impegno a favore del disarmo e della non proliferazione delle armi di distruzione di massa nonché del controllo degli armamenti convenzionali.

Le minacce per la sicurezza sono mutate nel corso degli ultimi 25 anni: Non più le guerre fra Stati, bensì il terrorismo, gli attacchi nello cyberspazio, la criminalitàil traffico di armi, la proliferazione di armi di distruzione di massa, l’uso illecito di nuove tecnologie e altre minacce causate dalla ripartizione non equa del benessere rappresentano i rischi maggiori, tutti di natura transnazionale.

Queste nuove minacce sono riconducibili ad alcuni avvenimenti e fenomeni cruciali, in particolare la fine della Guerra fredda, la globalizzazione e la crescente interdipendenza economica.

Ultima modifica 06.12.2023

  • Nuove minacce dovute alla globalizzazione e all’interdipendenza economica; focus allargato della politica di sicurezza svizzera; collaborazione con l’UE, la NATO, l’OSCE e l’ONU.

  • Gli abusi nello cyberspazio, il terrorismo, il traffico di armi, la proliferazione di armi di distruzione di massa, il crescente divario fra ricchi e poveri, le migrazioni e la dipendenza dalle energie fossili rappresentano rischi crescenti per la sicurezza.

  • Sicurezza duratura in relazione al disarmo a livello globale quale principio fondante della politica estera e di sicurezza della Svizzera

  • La Svizzera controlla l’importazione, l’esportazione, il transito e la mediazione di beni. In questo ambito attua direttive internazionali volte a prevenire la proliferazione di armi di distruzione di massa e l’accumulo di armi convenzionali nonché ad applicare apposite sanzioni.

  • Le attività nel campo della sicurezza privata hanno avuto uno sviluppo notevole. La consapevolezza dei rischi legati a questi prestazioni è all’origine delle iniziative prese a livello politico per regolamentare meglio il settore.

  • La legge vieta alle persone fisiche e giuridiche che le sottostanno qualsiasi attività svolta con l'intenzione di partecipare direttamente a ostilità all'estero.

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