Armi convenzionali

La Convenzione su alcune armi convenzionali è importante per la Svizzera e per la città di Ginevra. Concretizza principi fondamentali del diritto internazionale umanitario e contiene regole e divieti su alcune armi. L’equilibrio vissuto tra interessi umanitari e militari e il suo carattere inclusivo rendono la Convenzione un forum interessante a Ginevra, non da ultimo per quanto riguarda le nuove tecnologie di armi, come le armi autonome.

Prototipo di un drone militare britannico, circondato da munizioni, all’interno di un capannone: l’esemplare è predecessore di un sistema d’arma autonomo.
I rapidi sviluppi tecnologici, non da ultimo nel campo dell’intelligenza artificiale, portano a sistemi d’arma sempre più autonomi. © Keystone

La Svizzera si impegna a rispettare il diritto internazionale umanitario, che limita o vieta l’utilizzo di determinate armi convenzionali. Nel contesto del progresso tecnologico, lavora per garantire la pertinenza e l’efficacia degli standard esistenti.

Convenzione su alcune armi convenzionali

La Convenzione sul divieto o la limitazione dell’impiego di talune armi classiche (Convention on Certain Conventional Weapons, CCW) è un elemento centrale del regime di controllo degli armamenti convenzionali e del diritto umanitario internazionale. Cerca sempre un equilibrio tra interessi umanitari e militari e gode quindi di ampio sostegno internazionale. Tutte le grandi potenze militari sono parti contraenti. I protocolli aggiuntivi hanno consentito, in varie occasioni, di adeguare la Convenzione al rapido sviluppo della tecnologia delle armi e dei metodi bellici.

Protocollo I

Proibizione delle armi che feriscono mediante schegge non individuabili nel corpo umano attraverso i raggi X.

CCW Protocollo I, UNOG (en)

Protocollo II

Limitazione o divieto di mine, trappole e altri esplosivi senza meccanismo di autodisattivazione nonché di mine non localizzabili, inneschi attivati da segnali elettromagnetici di metal detector e installazione di mine in varie situazioni.

CCW Protocollo II, UNOG (en)

Protocollo III

Divieto di ordigni bellici che, mediante fiamme, calore o entrambi, incendiano oggetti o infliggono ustioni alle persone.

CCW Protocollo III, UNOG (en)

Protocollo IV

Divieto di armi che causano la cecità permanente dell’occhio.

CCW Protocollo IV, UNOG (en)

Protocollo V

Ricostruzione postbellica o sminamento umanitario in relazione ai residuati bellici esplosivi.

CCW Protocollo V, UNOG (en)

La limitazione di mine antiveicolo è oggetto di discussione. La Svizzera sostiene i negoziati per un relativo Protocollo CCW. Questo tipo di armi convenzionali hanno gravi conseguenze sul piano umanitario, soprattutto per la popolazione civile. Nell’ambito della sua politica umanitaria, la Svizzera si impegna anche nel disciplinamento delle armi leggere e di piccolo calibro nonché delle mine e delle munizioni a grappolo.  

Sistemi d’arma autonomi

L’integrazione dell’intelligenza artificiale e della robotica porta a sistemi d’arma sempre più autonomi, che generano vantaggi dal punto di vista militare. Auspicato è anche un maggiore rispetto del diritto internazionale. Tuttavia, si impongono numerosi interrogativi politici, etici e giuridici (diritto internazionale).

Dal punto di vista della Svizzera, il rispetto del diritto internazionale (umanitario) è il presupposto fondamentale per valutare le armi autonome. A livello internazionale devono essere chiariti in particolare il tipo e la qualità di controllo umano richiesto. L’autonomia non può essere illimitata.

Contributi della Svizzera

Che tipo di controllo umano sulle armi autonome è necessario a livello giuridico ed etico e in quale misura? Il Comitato internazionale della Croce Rossa e l’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma chiariscono queste domande grazie anche a contributi svizzeri.

  • Un apprezzato documento di lavoro svizzero ha posto al centro del dibattito il rispetto del diritto internazionale umanitario.
  • In altri contributi al gruppo di esperti governativi dell’ONU sulle armi autonome, la Svizzera presenta la sua posizione sul rispetto del diritto internazionale e sulla garanzia del controllo umano.
  • La Svizzera sostiene inoltre lo sviluppo di metodi standard e protocolli di prova per la verifica della conformità dei sistemi d’arma con il diritto internazionale.

Documento di lavoro Svizzera LAWS, ONU Ginevra (en)

Limiti dell’autonomia nei sistemi d’arma: identificazione degli elementi pratici del controllo umano, Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (en)

La Svizzera si spende negli ulteriori lavori nell’ambito della CCW per accertare il bisogno di regolamentazione.

Dal punto di vista della Svizzera, nel quadro della CCW si devono impedire le armi autonome con le seguenti caratteristiche:

  • i loro effetti non possono essere ragionevolmente previsti
  • i loro effetti non possono essere limitati conformemente alle disposizioni del diritto internazionale umanitario
  • non possono essere impiegate altrimenti in conformità con il diritto internazionale umanitario
  • il loro effetto non può essere attribuito a un comandante responsabile 

Ultima modifica 11.03.2022

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