Ignazio Cassis si rallegra di portare avanti il lavoro di squadra con l’Ucraina

Il 29 ottobre 2021 il consigliere federale Cassis avvierà «On the road to Lugano», il processo preparatorio in vista della Conferenza sulla riforma ucraina (URC) che si terrà nel 2022 in Svizzera, e più precisamente nella città di Lugano. Più responsabilità a livello locale, meno spese di riscaldamento, misure a favore della prevenzione dei conflitti: la Svizzera sostiene l’Ucraina ormai da oltre 20 anni, nell’ambito della cooperazione internazionale, della promozione della pace e dell’aiuto umanitario. Grazie a questo impegno di lungo respiro e al fatto che presiederà la conferenza, nel 2022 la Svizzera potrà adoperarsi per accrescere la stabilità e la prosperità in Ucraina in modo duraturo.

Il consigliere federale Cassis e il primo ministro ucraino Denys Shmyhal si stringono la mano.

«Desidero che il processo «On the Road to Lugano» sia inclusivo e positivo», dice il consigliere federale Ignazio Cassis al lancio con il primo ministro ucraino Denys Shmyhal. © DFAE

In Ucraina, quasi una persona su due vive con 100 franchi in tasca o anche meno. E questa somma deve bastare per tutto il mese. Le persone in questa situazione sono 18 milioni, quasi il doppio dell’intera popolazione svizzera. È quanto emerge da uno studio realizzato nel 2020 dal centro di ricerca ucraino «Ptukha Institute of Demographics and Social Research». L’Ucraina è uno dei primi Paesi d’Europa per estensione, ma anche uno degli ultimi per reddito pro capite. Il COVID-19 e il persistente conflitto che affligge le sue regioni orientali aggravano ulteriormente questa già precaria situazione.

La Svizzera sostiene da tempo gli sforzi di riforma del Paese per accrescerne la stabilità e la prosperità. Coltiva relazioni bilaterali con l’Ucraina da una trentina d’anni, e da oltre 20 anni è presente nel territorio nell’ambito della cooperazione internazionale. Le attività svolte durante questi anni hanno dato molti risultati, tra cui ad esempio quelli descritti nel presente contributo.

Stabilità: rapporti a pari livello con le istituzioni statali

 Il sindaco Olexij Rjabokon nel suo ufficio dell'amministrazione comunale di Pyriatyn.
«Le persone non si trovano più di fronte un’autorità che dice loro cosa devono fare», dice Olexij Rjabokon, sindaco del comune di Pyriatyn. © DFAE/Niels Ackermann

In Ucraina, una larga fetta della popolazione era scontenta dei servizi pubblici locali. Per creare fiducia nei confronti delle istituzioni statali e comunali è stata avviata una serie di riforme per decentralizzare questi servizi. Alle istituzioni e collettività locali sono stati delegati poteri più ampi, per esempio nel settore dei servizi pubblici, della sanità e dell’educazione. La Svizzera ha accompagnato da vicino questo processo sin dagli anni 1990 con lo sguardo rivolto al proprio sistema federalistico. Ora che le principali riforme sono state attuate, si delineano i primi risultati: secondo i sondaggi condotti, la metà della popolazione ucraina ha tratto beneficio dalle decentralizzazioni. Olexij Rjabokon, sindaco della cittadina di Pyriatyn, situata a 160 chilometri a est di Kyiv, dichiara: «Le persone non si trovano più di fronte un’autorità che dice loro cosa devono fare. Ora parlano con uno specialista che li aiuta nelle loro richieste.»

Prosperità: spese di riscaldamento ridotte grazie ai prestiti

 Jewgen Jarowy davanti a un sistema di riscaldamento ottimizato.
«Vogliamo isolare le condutture, per ridurre maggiormente le nostre spese di riscaldamento», dice Jewgen Jarowy, responsabile di un condominio a Kyiv. © DFAE/Niels Ackermann

In Ucraina, due abitanti su tre faticano a far fronte alle proprie spese di riscaldamento. La Svizzera si è impegnata affinché circa 300’000 economie domestiche potessero ottenere un prestito per procurarsi sistemi di riscaldamento, finestre e isolanti edili più moderni per le loro abitazioni, soluzioni che consentono di ridurre massicciamente le spese di riscaldamento. «Grazie a questo investimento le nostre bollette si sono dimezzate!» racconta Jewgen Jarowy, responsabile di un condominio a Kyiv, e aggiunge: «Rimane ancora tanto da fare. Per esempio vogliamo isolare le condutture, per ridurre maggiormente le nostre spese di riscaldamento».

Pace: acquisizione di conoscenze per la prevenzione e risoluzione dei conflitti

 Olha Zajarna seduta a una finestra con di fronte un computer portatile color azzurro.
Grazie alle proprie ricerche a Kyiv, Olha Zajarna vuole migliorare la situazione nell'Ucraina dell’est. © DFAE/Niels Ackermann

Le competenze in materia di risoluzione dei conflitti e mediazione rafforzano la coesione sociale e sono un fattore importante per la prevenzione dei conflitti armati. L’Ucraina, segnata dal conflitto che da sette anni investe la parte orientale del Paese, può contare sulle eccellenti conoscenze della Svizzera nel campo della promozione della pace. La Svizzera, per esempio, ha sostenuto lo sviluppo di un percorso di master in materia di risoluzione dei conflitti e mediazione presso la «National Technical University» di Ucraina. «Durante lo studio ho capito qual era il mio vero obiettivo: continuare le mie attività di ricerca accademica e cercare possibilità di applicazione pratica utili a migliorare la situazione nell’Est del Paese», spiega Olha Zajarna, diplomanda del corso impartito a Kyiv.

«La Svizzera è un partner competente e credibile per l’Ucraina, tanto in ambito politico ed economico quanto in quello finanziario e culturale», spiega il consigliere federale Ignazio Cassis.

La Svizzera è un partner competente e credibile per l’Ucraina.
Consigliere federale Ignazio Cassis

Il sostegno pluridecennale della Svizzera a favore della transizione in Ucraina dopo il crollo dell’Unione sovietica è un’opera esemplare. È un pilastro del programma di riforma completa dell’Ucraina avviato dopo la rivoluzione nel 2014.

Definire insieme le priorità future della riforma

Mappa che illustra le tappe del viaggio ucraino del consigliere federale Cassis a Odesa e Kyiv.
Il consigliere federale Ignazio Cassis sarà in Ucraina dal 27 al 28 ottobre. © DFAE

In questo contesto, il 29 ottobre 2021 Ignazio Cassis ha dato avvio a Kyiv, insieme al primo ministro dell’Ucraina Denys Shymhal, al processo battezzato «On the road to Lugano». Iniziano così i preparativi in vista della Conferenza sulla riforma ucraina (URC2022) che si terrà il 4 e il 5 luglio 2022 a Lugano, sotto la presidenza congiunta della Svizzera e dell’Ucraina. «On the road to Lugano» e l’URC2022 consentono all’Ucraina di discutere insieme ai partner internazionali le riforme in corso e le tappe successive. «Si tratta di definire insieme, tra amici e partner, le priorità future di una riforma indispensabile alla realizzazione di un’Ucraina pacifica, innovativa e prospera», dichiara il capo del DFAE. Grazie al suo ruolo di Paese ospitante dell’URC2022, la Svizzera potrà cogliere un’occasione unica per incidere in modo duraturo sul processo di riforma in Ucraina.

Lugano accoglierà partecipanti provenienti dal mondo intero

Il logo della conferenza sulla riforma dell'Ucraina indica che si terrà a Lugano, in Svizzera, nel 2022.
La conferenza sulle riforme in Ucraina avrà luogo il 4-5 luglio 2022 a Lugano. © DFAE

Alla Conferenza sulla riforma ucraina del 2022 parteciperanno diverse centinaia di delegati provenienti da vari Paesi, e in particolare capi di Stato, ministri e rappresentanti di Governi. Ma la conferenza ministeriale coinvolgerà anche la società civile, il settore privato, gli ambienti scientifici e le organizzazioni internazionali. All’insegna del motto «Reforms for All – All for Reforms», la Svizzera e l’Ucraina si rallegrano di guidare congiuntamente i lavori. Al termine dell’URC2022, il presidente della Confederazione e il presidente ucraino sottoscriveranno la «Lugano Declaration».

On the road to Lugano

Prima della conferenza si svolgerà il processo preparatorio denominato «On the road to Lugano». Ignazio Cassis sottolinea: «Desidero che il processo «On the Road to Lugano» sia inclusivo e positivo.» In occasione degli incontri che si terranno in Ucraina e all’estero si discuterà di temi importanti con tutti gli attori interessati. Altrettanto importante è che le riforme siano comunicate in modo accessibile alla popolazione ucraina. Durante il processo, fino a luglio 2022, i progressi della riforma saranno monitorati sotto la direzione dell’Ambasciata di Svizzera a Kyiv. La Svizzera assumerà anche il ruolo di mediatrice in quattro contesti di portata internazionale: a Bruxelles, al World Economic Forum di Davos, nella Ginevra internazionale e a Washington.

Le priorità della riforma ucraina sono quelle della politica estera svizzera

Per una politica estera efficace la Svizzera persegue un approccio strategico coerente. Nella sua Strategia di politica estera della Svizzera 2020–2023 (SPE) il Consiglio federale, dopo aver analizzato il contesto mondiale attuale e includendo i trend e le tendenze promettenti, ha definito quattro priorità. I campi pace e sicurezza, prosperità, sostenibilità e digitalizzazione delineano il quadro generale per le strategie subordinate di tipo tematico e geografico. Ciò evita sovrapposizioni e permette di sfruttare le sinergie tra tutti i partner coinvolti.

Nel quadro della propria Strategia di cooperazione Ucraina 2021–2024, in linea con la SPE, la Svizzera si profila come uno dei pochi Paesi al mondo a impegnarsi attivamente con tutti gli strumenti disponibili, ovvero:

- aiuto umanitario (DFAE)

- promozione della pace (DFAE)

- cooperazione con l’Europa dell’Est (SECO)

- cooperazione economica (SECO)

L’impegno della Svizzera in Ucraina nel campo della cooperazione internazionale abbraccia attività di promozione della pace, della prosperità e della sostenibilità ma anche attività a favore della digitalizzazione. Le priorità tematiche dei processi di riforma in atto nel Paese coincidono con quelle della politica estera svizzera. È evidente che lo svolgimento congiunto della Conferenza sulla riforma ucraina in programma a Lugano nel 2022 non potrà che avere ripercussioni positive per entrambi i Paesi.

Maggiori informazioni sulle strategie di politica estera della Svizzera

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