Recupero dei beni di persone politicamente esposte all’estero (PEP)

In quanto importante piazza finanziaria internazionale, la Svizzera è impegnata nella lotta alla corruzione a livello globale. A determinate condizioni, i valori patrimoniali di provenienza illecita di persone politicamente esposte all’estero (PEP) possono essere bloccati, confiscati e reimmessi nel circuito economico legale attraverso il recupero dei beni (in inglese «Asset Recovery»). Per attuare in modo efficiente questo processo, la Svizzera ha sviluppato un ampio e diversificato dispositivo giuridico.

©DFAE

L’impegno della Svizzera in politica estera si basa su un sistema di valori che promuove lo Stato di diritto, la giustizia, la trasparenza e il benessere sociale ed economico. Il problema della corruzione, che ha una portata globale, è un ostacolo al raggiungimento di questi obiettivi. Per contrastarlo, la Svizzera adotta misure anticorruzione sia a livello nazionale sia sul piano internazionale.

Una sfida particolare è rappresentata dagli averi delle cosiddette PEP, su cui la Svizzera si è concentrata sempre di più negli ultimi decenni. Si tratta di casi in cui persone politicamente esposte all’estero o persone a loro vicine si arricchiscono in maniera illecita e depositano i valori patrimoniali illegali in varie piazze finanziarie, tra cui la Svizzera.

Il recupero dei beni serve a combattere tale fenomeno. Grazie a questo strumento, gli averi illeciti delle PEP che approdano sulla piazza finanziaria svizzera nonostante i meccanismi di prevenzione possono essere identificati, bloccati, confiscati e reimmessi nel circuito economico legale. 

Schema che illustra il processo di recupero dei beni («Asset Recovery») delle PEP.
Processo di recupero dei beni («Asset Recovery») delle PEP © DFAE

Persone politicamente esposte all’estero (PEP)

Sono considerate PEP le persone alle quali all’estero sono affidate o sono state affidate funzioni pubbliche dirigenziali, in particolare capi di Stato e di governo, politici di alto rango a livello nazionale, alti funzionari dell’amministrazione, della giustizia, dell’esercito e dei partiti a livello nazionale, organi superiori delle imprese statali d’importanza nazionale.

Quadro giuridico

Dalla caduta del regime dell’ex presidente filippino Ferdinand Marcos nel 1986, la Svizzera ha costantemente sviluppato i propri strumenti per gestire gli averi delle PEP. Oggi dispone di un ampio e diversificato dispositivo giuridico per procedere contro i valori patrimoniali di provenienza illecita depositati sulla piazza finanziaria svizzera da persone politicamente esposte all’estero. A livello nazionale, questo quadro giuridico consente di procedere all’identificazione, al blocco, alla confisca e alla restituzione di tali valori patrimoniali. Il dispositivo si basa sia sul diritto penale e in materia di assistenza giudiziaria sia sul diritto amministrativo.

Quadro giuridico

Prevenzione di casi legati alle PEP

La Svizzera si adopera per promuovere una piazza finanziaria innovativa, interconnessa e sostenibile, e contribuisce a garantire la parità di condizioni tra piazze finanziarie («level playing field»). In primo luogo, è importante evitare che i valori patrimoniali acquisiti in maniera illecita dalle PEP approdino sulle piazze finanziarie, compresa la piazza finanziaria svizzera. A tal fine, la Svizzera attua diverse misure preventive a livello nazionale.

Integrità della piazza finanziaria (SFI)

Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS)

Lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo (DFAE)

Blocco e confisca degli averi delle PEP

Il primo passo nel processo di recupero dei beni è costituito dall’identificazione e dal successivo blocco degli averi delle PEP depositati in Svizzera che potrebbero essere di provenienza illecita. Questo per evitare che le PEP ritirino gli averi in questione prima che l’origine di tali valori patrimoniali sia chiaramente accertata.

Il secondo passo è la confisca degli averi delle PEP, che richiede un procedimento giudiziario in cui la cooperazione tra autorità svizzere e straniere è molto importante. Se viene accertato che gli averi sono stati acquisiti in maniera illecita, un tribunale può ordinarne la confisca. I valori patrimoniali vengono poi confiscati alle PEP in base alla relativa sentenza.

Blocco di valori patrimoniali

Restituzione degli averi delle PEP

La restituzione dei valori patrimoniali acquisiti in maniera illecita dalle PEP costituisce un pilastro importante della politica svizzera di recupero dei beni. L’ultima fase del processo prevede pertanto che gli averi confiscati vengano restituiti e reimmessi nel circuito economico legale. In alcuni casi, il DFAE può negoziare un accordo di restituzione con lo Stato estero. Lo scopo di questo tipo di accordi è definire con lo Stato in questione le modalità della restituzione e, in particolare, l’utilizzo dei valori patrimoniali da restituire nonché i meccanismi di controllo (monitoraggio). Gli averi devono andare a beneficio della popolazione dello Stato estero e non rientrare nel circuito della corruzione. Ad oggi, la Svizzera ha restituito in questo modo oltre 2 miliardi USD a Stati esteri. Ecco i casi più importanti: 

Anno
Anno
Anno
Stato Importo
2005 Angola I 24 mio. USD 
2005                                 Nigeria I   700 mio. USD 
2007 Kazakstan I  115 mio. USD
2012 Kazakstan II 48 mio. USD
2012 Angola II  43 mio. USD
2017  Nigeria II  321 mio. USD
2020
Perù II  16.3 mio. USD
2022 Uzbekistan  131 mio. USD
     

Impegno a livello multilaterale

Dato che gli averi delle PEP sono un fenomeno di portata transnazionale, la Svizzera si impegna per rafforzare gli standard internazionali nel settore della lotta alla corruzione e del recupero dei beni.

La Svizzera ha lanciato diverse iniziative per promuovere la cooperazione multilaterale nella lotta contro gli averi di provenienza illecita appartenenti alle PEP. Dal 2001 organizza per esempio appositi seminari a Losanna. Si tratta di riunioni di esperte ed esperti che promuovono lo scambio di esperienze tra Stati e persone specializzate in questo settore. Durante i seminari vengono anche sviluppate soluzioni per le sfide attuali nel campo del recupero dei beni. Un’ulteriore iniziativa è il processo di Addis, che si concentra sullo sviluppo di pratiche di restituzione consolidate a livello internazionale.

Impegno internazionale della Svizzera


Ultima modifica 03.05.2023

  • Le misure adottate dalla Svizzera attraverso i programmi volti a favorire pratiche di buongoverno in Stati con cui la Confederazione collabora e una severa legge contro il riciclaggio di denaro evitano che averi di provenienza illecita di persone politicamente esposte entrino in Svizzera

  • Il Consiglio federale svizzero può bloccare i valori patrimoniali depositati in Svizzera da persone politicamente esposte, tra cui capi di Stato, alti funzionari e persone a loro vicine.

  • La Svizzera deve identificare e restituire al Paese d’origine gli averi di provenienza illecita che si trovano sul suo territorio.

  • Impegno finanziario della Svizzera per l’International Center for Asset Recovery (ICAR) a Basilea e la Stolen Assets Recovery Initiative (StAR) dell’ONU e della Banca mondiale

Contatto

Restituzione di averi

Kochergasse 10
3003 Bern

dv.asset.recovery@eda.admin.ch

Telefono

+41 58 484 54 21

Inizio pagina