Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW)

I lenti progressi nel campo del disarmo nucleare hanno portato alla negoziazione del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Dalla sua entrata in vigore il 22 gennaio 2021, il Trattato vieta lo sviluppo, i test, la produzione, il trasferimento, il possesso, l’utilizzo di armi nucleari e la minaccia di utilizzarle. La Svizzera ha deciso di non aderire al trattato, come la maggior parte dei Paesi europei, ma continuerà a partecipare alle future conferenze degli Stati in qualità di osservatore.

Il disarmo nucleare procede a stento e un mondo senza armi nucleari sembra essere ancora molto lontano. Per questo motivo, nel 2017 è stato concluso il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons, TPNW).

L’obiettivo dei sostenitori del TPNW è ridurre la legittimità del possesso di armi nucleari dichiarandole illegali e facendo così spazio a misure di disarmo di maggior respiro.

Questo approccio è stato controverso sin dall’inizio. Di conseguenza, tutti i detentori di armi nucleari e la maggior parte dei loro alleati non hanno partecipato ai negoziati.

Contenuto del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari

Il Trattato vieta, tra le altre cose, lo sviluppo, i test, la produzione, il trasferimento, il possesso, l’utilizzo di armi nucleari e la minaccia di utilizzarle. Proibisce anche di assistere, incoraggiare o indurre terzi a sostenere attività che siano vietate agli Stati parte. Inoltre, gli Stati parte non possono permettere che sul loro territorio siano stazionate armi nucleari. Il Trattato contiene anche obblighi sull’assistenza alle vittime, sul risanamento ambientale in seguito a test nucleari, sull’utilizzo di armi nucleari e sulla cooperazione internazionale in questi settori.

La posizione della Svizzera sul Trattato sulla proibizione delle armi nucleari

La Svizzera ha partecipato attivamente ai negoziati sul TPNW. In una dichiarazione di voto ha preso posizione sul risultato dei negoziati. Nel 2018 il Consiglio federale ha istituito un Gruppo di lavoro interdipartimentale per esaminare il Trattato e i suoi effetti. Il Gruppo di lavoro è giunto alla conclusione che, nella valutazione complessiva, gli argomenti contro un’adesione sono preponderanti rispetto alle potenziali opportunità. Considera inoltre incerto il contributo al disarmo del TPNW.

Nel 2018 e nel 2019 il Consiglio federale ha deciso di rinunciare per il momento alla sottoscrizione del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Contemporaneamente ha tuttavia disposto che la Svizzera partecipi alle future conferenze degli Stati in qualità di osservatore e sottoponga a nuova verifica la sua posizione sul Trattato. 

Alla fine del 2018 il Parlamento ha accolto la mozione 17.4241 «Firmare e ratificare il trattato sul divieto delle armi nucleari». Sulla base della decisione del Parlamento, il Consiglio federale esaminerà la questione dell’adesione con il coinvolgimento di esperti esterni. 

Il 27 settembre 2022, in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, il Parlamento ha approvato il postulato 22.3800 «Effetti dell'adesione della Svizzera al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari sulla politica estera e di sicurezza della Svizzera». proibizione delle armi nucleari.

Nel 2024, sulla base del rapporto del gruppo di lavoro e del rapporto in risposta al postulato 22.3800, il Consiglio federale ha deciso di non modificare la propria posizione. La Svizzera non diventerà membro del TPNW, ma continuerà a partecipare alle Conferenze degli Stati parte in qualità di osservatore.


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Ultima modifica 27.03.2024

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