«Gli accordi bilaterali ci garantiscono libertà e prosperità»

In una live chat di «20 Minuten» il consigliere federale Cassis ha risposto alle domande delle lettrici e dei lettori sull’iniziativa per la limitazione. L’accettazione dell’iniziativa danneggerebbe l’economia della Svizzera, ha detto Ignazio Cassis.

16.09.2020
  Fotomontaggio con Ignazio Cassis che guarda verso l’obiettivo e due fumetti per simboleggiare le domande e le risposte di un’intervista.

Il consigliere federale Cassis risponde alle domande sull’iniziativa per la limitazione in una live chat di «20 Minuten». L’accettazione dell’iniziativa per la limitazione metterebbe in pericolo la piazza economica svizzera, avverte. © DFAE

Oltre ai jet da combattimento, alla legge sulla caccia, alle detrazioni per i figli e al congedo di paternità, il 27 settembre 2020 il Popolo svizzero deciderà anche sul proseguimento della libera circolazione delle persone. L’accettazione dell’iniziativa popolare «Per un’immigrazione moderata» (Iniziativa per la limitazione) significherebbe non solo la fine dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone, ma anche dei sette accordi che costituiscono il pacchetto dei Bilaterali I tra la Svizzera e l’UE, che sarebbero automaticamente disdetti.

 
I Bilaterali I sono fatti su misura per le nostre esigenze e ci garantiscono libertà e prosperità.

Ma questi accordi – compresi quelli sul trasporto aereo, sulla valutazione della conformità o sulla ricerca – «sono fatti su misura per le nostre esigenze e ci garantiscono libertà e prosperità», ha chiarito il consigliere federale Ignazio Cassis in una live chat di «20 Minuten». «Non dovremmo gettarli a mare con leggerezza per dover affrontare poi anni di incertezza».

Alcune domande si sono concentrate sull’eccessiva espansione del settore edilizio e sul sovraccarico della rete di trasporti svizzera. Un partecipante alla chat ha sostenuto che le strade e i trasporti pubblici avrebbero ormai raggiunto i loro limiti, ma il consigliere federale Cassis ha risposto che l’accettazione dell’iniziativa non cambierebbe nulla. Le persone sono diventate più mobili, sia sul lavoro che nel tempo libero, e l’iniziativa non offre alcuna soluzione a questo problema.

 

 
Il Consiglio federale permette l’immigrazione solo se risponde alle esigenze del sistema economico.

L’entità dell’immigrazione in Svizzera è determinata soprattutto dal fabbisogno di manodopera dell’economia: «Il Consiglio federale permette l’immigrazione solo se risponde alle esigenze del sistema economico», ha chiarito il consigliere federale Cassis. L’accettazione dell’iniziativa indebolirebbe l’economia – «soprattutto le nostre PMI che esportano i loro prodotti nel mercato dell’UE» – riducendo la prosperità della società nel suo complesso.

Un «no» all’iniziativa aprirebbe la strada all’accordo istituzionale con l’UE? Il capo del DFAE ha risposto negativamente a questa domanda. L’iniziativa per la limitazione mira ad abolire l’Accordo sulla libera circolazione delle persone e quindi, automaticamente, i sette accordi del pacchetto dei Bilaterali I. In caso di rifiuto dell’iniziativa la situazione attuale rimarrebbe invariata. «Le questioni legate all’accordo istituzionale saranno riprese solo in seguito», ha dichiarato il consigliere federale Cassis, che al termine della live chat ha ringraziato le partecipanti e i partecipanti per le numerose domande: «Questa è la democrazia diretta in azione! È stato un piacere per me!»

 

 
 Un estratto dalle pagine Intranet mostra la live chat di «20 Minuten» con una foto del consigliere federale Cassis
Estratto dalla live chat di «20 Minuten». © DFAE
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