Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE)

L’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), con sede a Vienna, conta 57 Stati partecipanti dell’America del Nord, l’Europa e l’Asia centrale ed è pertanto la più grande organizzazione regionale per la sicurezza del mondo. Il superamento delle divergenze e l’instaurazione di un clima di fiducia sono le sue priorità.

Facciata di un edificio recante le bandiere degli Stati partecipanti all’OSCE.
Con i suoi 57 Stati partecipanti, l’OSCE è una piattaforma importante per la Svizzera poiché le consente di contribuire alla pace e alla sicurezza in Europa e nel mondo. © Keystone

L’OSCE costituisce per la Svizzera un’importante piattaforma attraverso cui impegnarsi, in base alle priorità di politica estera, per la pace e la sicurezza in Europa, nelle regioni limitrofe e globalmente a livello internazionale. Le consente inoltre di intrattenere un dialogo con tutti i Paesi europei e dell’Asia centrale, nonché con gli Stati Uniti, il Canada e la Russia nelle questioni riguardanti la politica di sicurezza e le misure per il rafforzamento della fiducia.

Sin dall’istituzione della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (CSCE), organismo precursore dell’OSCE, la Svizzera è attiva nel suo tradizionale ruolo di mediatrice, offrendo i propri buoni uffici e promuovendo il dialogo. Si schiera inoltre a difesa dei suoi valori liberali in seno all’Organizzazione. Concretamente la Svizzera si impegna nei seguenti ambiti.

  • A livello politico contribuisce a risolvere situazioni di stallo e a trovare soluzioni di compromesso fornendo spunti e adoperandosi per intavolare negoziati.
  • A livello diplomatico promuove temi attinenti all’OSCE sia a Vienna che nelle altre capitali, dedicandovi il tempo dovuto nelle consultazioni bilaterali con gli altri Stati partecipanti.
  • A livello istituzionale si impegna per rafforzare la capacità di agire dell’OSCE, per esempio finanziando progetti in maniera mirata o inviando personale alle missioni sul campo e alle istituzioni centrali dell’Organizzazione.
  • Nell’ambito dei mandati dell’OSCE, la Svizzera mette a disposizione il proprio know-how allo scopo di trovare soluzioni a problemi specifici.

L’attuale impegno della Svizzera si basa sul Piano d’azione OSCE 2022–2025, che definisce le misure volte a rafforzare l’OSCE quale piattaforma di dialogo nell’ambito della sicurezza europea ed evidenzia gli ambiti in cui la Svizzera può offrire un valore aggiunto fino al 2025.

Presidenza dell’OSCE nel 2014

Nell’ambito del suo impegno, la Svizzera ha già ricoperto in diverse occasioni importanti funzioni direttive in seno all’OSCE. Dopo un primo mandato nel 1996, ha assunto per la seconda volta la presidenza dell’Organizzazione nel 2014, anno in cui ha rafforzato il suo contributo a favore della stabilità in Europa e nelle regioni limitrofe, attuando così una delle sue priorità di politica estera. Per strutturare il mandato si è ispirata al motto «Costruire una comunità di sicurezza al servizio della gente».

Durante l’anno di presidenza, la Svizzera si è anche espressa con decisione a favore di una soluzione politica al conflitto armato scoppiato in Ucraina nel 2014. Nello stesso anno, sotto la presidenza svizzera, l’OSCE è assurta a protagonista della gestione internazionale delle crisi e, per la prima volta in dieci anni, gli Stati partecipanti hanno concordato l’invio di nuove missioni sul campo: la missione di osservazione presso i due posti di controllo russi di Gukovo e Donetsk e la Missione speciale di monitoraggio in Ucraina (SMM). Tuttavia, a causa del blocco della Russia, queste missioni sul campo sono state sospese nel 2021 e nel 2022. 

Ultima modifica 28.11.2023

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