Approccio «a pacchetto» del Consiglio federale
La Svizzera auspica che le sue relazioni con l’UE continuino a svilupparsi. Per questo, nel febbraio del 2022 il Consiglio federale ha elaborato e definito nuove proposte di soluzione, che ha riunito in un approccio «a pacchetto»:
- anziché essere disciplinate in un unico accordo che fornisce il quadro di riferimento per gli altri accordi (approccio orizzontale), le questioni istituzionali dovranno essere risolte individualmente in ogni singolo accordo (approccio settoriale);
- sul tavolo delle trattative dovrà essere discusso un intero pacchetto di accordi complessivamente più bilanciato, invece di un unico accordo. Questo dovrebbe consentire un ampio equilibrio tra gli interessi e aumentare le possibilità di riuscita dei negoziati.
La Svizzera vorrebbe partecipare a programmi europei e concludere nuovi accordi, per esempio nei settori dell’energia, della sicurezza alimentare e della salute.
In singoli accordi, la Svizzera necessita di eccezioni e clausole di salvaguardia per poter tutelare i suoi interessi fondamentali. Per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, occorre per esempio garantire che gli sviluppi futuri del diritto UE non portino a un’immigrazione con implicazioni sul sistema di assicurazioni sociali, che non vengano lese le condizioni salariali e lavorative e che sia garantita la costituzionalità.
La richiesta di eccezioni si basa sul fatto che la Svizzera non fa parte dell’UE. Di conseguenza, il nostro Paese non pretende gli stessi diritti garantiti agli Stati membri, ma d’altro canto non è soggetta agli obblighi che questo statuto comporta. Pur mantenendo la propria autonomia politica, ambisce a un’ampia partecipazione al mercato interno dell’UE.