Care concittadine, cari concittadini,
La terribile guerra in Ucraina tocca ognuno di noi. È proprio in un momento come questo che è importante poter contare l’uno sull’altro e mostrare la nostra solidarietà verso la popolazione in Ucraina, colpita così duramente da questo conflitto.
La Giornata Nazionale di Solidarietà di domani, organizzata dalla Catena della Solidarietà, dà a tutti noi l’opportunità di farlo. Ognuno di noi può trovare il suo modo di esprimere la propria vicinanza: con gesti, con iniziative o con donazioni. Le nostre azioni fanno la differenza, sono di aiuto, hanno un peso.
Abbiamo bisogno di toccare con mano la solidarietà che ci unisce: lasciamo segni tangibili di umanità! Proprio in questo momento uomini e donne muoiono a causa della guerra, i famigliari affrontano il lutto, i feriti soffrono, le madri si disperano, i bambini piangono, le famiglie sono in fuga.
Le loro vite e i loro destini non abbandonano mai i nostri pensieri.
Care concittadine, cari concittadini,
La guerra contro l'Ucraina è un’aggressione a uno Stato sovrano e un attacco alle persone, alle città, alle istituzioni.
È per questo motivo che con fermezza stiamo dalla parte della giustizia e contro l'ingiustizia; dalla parte dell'umanità e contro la barbarie; dalla parte di una democrazia, attaccata senza motivo.
Lo facciamo da Paese neutrale, ma non come un Paese indifferente e passivo:
- non interveniamo militarmente, ma proteggiamo il diritto internazionale
- proteggiamo le vittime e proteggiamo valori che appartengono anche a noi.
Agire in questo modo è compatibile con la nostra neutralità! Agire in questo modo significa essere solidali. Sono molto colpito da quante persone si sono dimostrate pronte ad aprire le proprie porte ai rifugiati e da quante hanno già contribuito con donazioni. La giornata di domani rimette la solidarietà al centro.
La guerra è ancora in corso - e lascia dietro di sé le conseguenze peggiori, prima di tutto per la popolazione in Ucraina. Allo stesso tempo, non bisogna cadere nell’errore di condannare la popolazione russa - anche coloro che vivono vicino a noi - solo per la nazionalità. Sono molti quelli che come noi si battono contro questa guerra e la rifiutano.
L'incertezza è grande: non è possibile per il momento valutare quanto durerà la crisi e quali conseguenze dovremo affrontare. Ma posso dirvi con certezza che il Consiglio federale attribuisce la massima priorità a questa crisi e, insieme ai Cantoni e ai nostri partner europei, fa tutto il possibile per trovare una soluzione.
La storia ci insegna che ci sarà un domani, quando le armi saranno messe a tacere. La Svizzera offre alle parti in conflitto e alle organizzazioni internazionali la sua diplomazia e i suoi buoni uffici per raggiungere la pace.
Il Consiglio federale farà tutto il possibile per fornirvi, cari concittadini e care concittadine, sostegno e guida in questi tempi difficili.
Domani, in occasione della Giornata Nazionale di Solidarietà, tutti noi possiamo, a modo nostro, lasciare il nostro segno. Facciamolo insieme.
Grazie a tutte e tutti voi!